Dalla vetta al lastrico. Michela Miti, 62 anni, è stata una delle icone della commedia sexy italiana, tuttavia il successo cinematografico negli anni ottanta non è bastato a garantirle un futuro sicuro. Quella che nei film di Pierino, insieme ad Alvaro Vitali, interpretava la maestra provocante, ora vive nella periferia di Roma, lungo la via Casilina: «È un bel salto all’indietro – commenta al Corriere della Sera – visto che ho sempre abitato a Vigna Clara (spesso definita la “Beverly Hills” capitolina, ndr)».
L’attrice, che per quasi 20 anni è stata legata allo scrittore Alberto Bevilacqua, adesso mangia alla Caritas: «Mi sono capitati tanti guai, uno dopo l’altro».
Lo sfratto
Insomma per Michela Miti, il cui nome vero è Michela Macaluso, la sua condizione è tutta da imputare a un destino avverso, o meglio a eventi ai quali non è riuscita a reagire come avrebbe sperato: «Il dolore recente della morte di mia madre; poi sono caduta più volte, mi sono fatta male. Per questo ho dovuto lasciar perdere il mio lavoro». Dopo la morte di Alvaro Vitali, michela ha denuciato degli abusi subiti nel corso della sua carriera, episodi che l’hanno ostacolata: «Mario Cecchi Gori, il padre di Vittorio. Fu lui a ostacolarmi in numerosi provini, per moltissimi film, e per questo motivo poi mi sono dovuta sottoporre a terapie e analisi con specialisti per superare questi traumi che hanno segnato profondamente la mia carriera. Un ricordo incancellabile», ha dichiarato a Gente. Tra le tante sventure si aggiunge anche lo sfratto, che avverrà a fine settembre: «Ho ricevuto una proroga di recente. Ma qui sono senza gas, cucino grazie a un fornelletto elettrico.
Questi 70 metri quadri erano la casa in cui abitava mia madre Ivana. Mi sono stabilita da lei nel 2013, dopo la morte del mio compagno».
Adesso Miti spiega di non avere soldi a sufficienza neanche per le cure mediche: «Ho un menisco rotto, sarebbe un’operazione complessa, costosa. Non posso sostenere tutte le spese, con lo sfratto che ho…», confessa.
L’amore in rovina
Forse a impattare così pesantemente sulla condizione economica, a detta dell’attrice, sarebbe stata anche una certa mancanza di progettualità proprio con Bevilacqua, col quale non era sposata: «Il mio compagno non mi ha lasciato nulla: vivevamo la nostra vita istante per istante. Non ci pensavamo. La soluzione poteva essere il matrimonio: lui però veniva da un’esperienza difficile. Io poi non ci credevo perché mio padre lasciò presto da sola mia madre e l’ho visto poco. Quando Alberto stava per intestarmi i diritti dei suoi libri, ebbe il crollo che lo portò alla morte. Delle successive vicende legali con la sua famiglia preferisco non parlare», racconta. Purtroppo l’attrice a 62 anni non ha l’età per percepire la pensione, e tantomeno i risparmi: «Quello che avevo l’ho speso anche per curare mamma, che si è ammalata negli ultimi anni. Era una parrucchiera, è sempre stata il mio punto di riferimento. Ho qualche diritto per i film, ma roba di spiccioli. Ho venduto gli oggetti d’oro più cari, tra cui un’ambra di Alberto». Sostenuta da un’assistente sociale e dalla Caritas, l’unica entrata è l’assegno di inclusione.
I momenti sul set con il regista Federico Fellini sono solo un ricordo: «Mi volle per la Città delle donne, ma non per recitare: era come se fossi sua figlia. Quando si arrabbiava con la troupe, e capitava spesso, la produzione mi chiamava: “Corri qui, prova a calmarlo”. Quando mi vedeva gridava: “C’è Michelina, stop!”. E andavamo a fare una passeggiata, mi raccontava di Cinecittà». Adesso, racconta: «Quando esco di casa sono sempre nascosta sotto gli occhiali da sole. Ma sorrido sempre a chi mi riconosce».
Ultimo aggiornamento: lunedì 4 agosto 2025, 11:07
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