La vicenda che riguarda il sindaco di Cervia Mattia Missiroli e l’indagine che lo vede accusato di maltrattamenti e lesioni ai danni della moglie continua a suscitare un dibattito all’interno del mondo politico, anche dopo le dichiarazioni di Michele de Pascale, presidente dell’Emilia-Romagna, e dell’avvocato difensore del primo cittadino cervese.
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“Il percorso del ‘codice rosso’ parla chiaro. E lo condivido in pieno avendo sostenuto politicamente e culturalmente ogni norma a tutela dei soggetti più deboli – così in una nota il parlamentare Jacopo Morrone e segretario di Lega Romagna -. D’altra parte, siamo garantisti fino alla prova provata di un reato accertato al di là di ogni ragionevole dubbio. Di fronte al ‘caso’ del sindaco di Cervia, Mattia Missiroli, indagato per ‘maltrattamenti’ alla moglie, non possiamo non vedere lo scalpore che si sta sollevando proprio per il ruolo da lui ricoperto che lo mette ancor di più al centro dell’attenzione pubblica”.
“È evidente che alla carica di primo cittadino spettano compiti di responsabilità e rappresentanza che pongono in primo piano chi la ricopre, con tutte le conseguenze positive e negative – continua Morrone -. Non sappiamo, ovviamente, quali saranno le decisioni di Missiroli, se lascerà la carica per non trascinare l’amministrazione e la città, pur involontariamente, in processi mediatici o continuerà incurante delle indagini. Di certo sarà difficile per lui, in questo secondo caso, presenziare o partecipare a qualunque evento o decisione amministrativa senza portarsi appresso le ricadute della vicenda che lo coinvolge”.
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“Una scelta spinosa che, a nostro avviso, dovrebbe propendere per un coraggioso passo indietro, nonostante Missiroli si dichiari estraneo ai fatti contestatigli. Senza alcuna certezza dell’accaduto e sulla base delle contestazioni che gli sono avanzate, sarebbe forse inopportuno rimanere in un ruolo di primo piano e di responsabilità” conclude il segretario del carroccio.