Un fascicolo iniziale per revenge porn, che ha consentito di sequestrare foto, video e chat, e un’indagine, da attivare quando arriveranno le prime denunce e che si baserà pure su quel materiale, con tutt’altro focus, presunti abusi sessuali o altre ipotesi di reato, tutte da valutare. È il caso Corona-Signorini, esploso soprattutto sui social da poco più di una settimana, e che ha portato l’ormai ex «re dei paparazzi» e autore-mattatore del format «Falsissimo» a riempire un verbale davanti ai pm di Milano e ad imbastire, poi, il suo classico show davanti a telecamere, fotografi e cronisti. «Anche a verbale ho parlato del ‘sistema Signorini’ – ha spiegato –. Tre minuti ho parlato del revenge porn e un’ora dei reati commessi da Alfonso Signorini, di tutti i suoi giri e di tutte le sue amicizie. Ho più di 100 testimonianze, ho fatto i nomi ai pm e sono già pronte due denunce contro di lui».

La mobile

Tre giorni fa gli investigatori della Mobile della Polizia e della Polizia postale hanno perquisito Corona acquisendo immagini e chat, dopo la denuncia nei suoi confronti per revenge porn da parte di Signorini. Querela presentata dopo che 8 giorni fa l’ex agente fotografico su «Falsissimo» lo ha accusato di aver portato avanti per anni un «sistema» di favori sessuali richiesti a partecipanti del Grande Fratello o del GF Vip o a chi aspirava ad entrare nella famosa «casa». Corona aveva mostrato foto e chat tra il conduttore e l’ex concorrente del GF Vip, edizione 2021/22, Antonio Medugno. Proprio quest’ultimo, dopo aver parlato ieri nella seconda puntata de «Il prezzo del successo», dovrebbe depositare in Procura nei prossimi giorni una denuncia per violenza sessuale e tentata estorsione contro Signorini. «Anche un altro è pronto a farlo», ha affermato l’ex «fotografo dei vip». Denunce che, poi, saranno vagliate dall’aggiunta Letizia Mannella e dal pm Alessandro Gobbis. E che potrebbero far partire un’indagine sul giornalista e conduttore, anche se andranno verificati i fatti raccontati, a quando risalgono e la qualificazione degli eventuali reati. «Se gli prendono il cellulare a Signorini trovano Sodoma e Gomorra», ha attaccato Corona, oltre a mettere in fila varie espressioni scurrili.

Nessuna vendetta

«Se dopo la querela non vanno a fargli una perquisizione io mi lego qua davanti al Tribunale», ha aggiunto, sostenendo che la sua «non è vendetta», ma «dopo che l’ho visto presentare il suo ultimo libro ho detto «ci vuole un bel coraggio» e ho cominciato a fare telefonate e ho recuperato questo materiale, ne ho un sacco, ho delle fotografie sue clamorose». Quel «sistema» lo ha messo a verbale nell’interrogatorio, da lui richiesto e assistito dall’avvocata Cristina Morrone dello studio legale di Ivano Chiesa. Il chiaro obiettivo di Corona è ribaltare il tavolo e trasformare l’ennesima inchiesta a suo carico in quello che lui definisce il «me too italiano».

Il problema, ha detto, «è che lui ricopre un ruolo così importante e con quel ruolo non puoi cercare di adescare e proporre l’ingresso in un programma televisivo, che deve passare per dei casting, ci sono delle regole. Lui pagherà per quello che fa».

Per ora Signorini ha risposto con la denuncia che ha fatto finire indagato Corona. «Ha aperto, però, un vaso di Pandora», ha ribattuto quest’ultimo. Nel frattempo, il Codacons ha annunciato di aver depositato, con l’Associazione Utenti dei Servizi Radiotelevisivi, un esposto ai pm milanesi, all’Agcom e al Garante per la privacy, «chiedendo di fare chiarezza» e di «indagare» sul caso Signorini «nell’interesse pubblico alla trasparenza, correttezza e legalità del sistema» tv.