Serata ad alto tasso alcolemico e all’insegna del thrash metal duro e puro, quella che vede partecipare oltre trecento appassionati allo Slaughter Club di Paderno Dugnano. Non potrebbe essere altrimenti, quando sul palco salgono i Tankard di Francoforte, leggendaria formazione attiva da oltre quarant’anni e riconosciuta come la quarta entità per importanza nel pantheon del thrash metal teutonico dopo Kreator, Sodom e Destruction.
Certo, della formazione originale che iniziò nel 1982 con i nomi di Avenger e Vortex, prima di scovare casualmente la parola Tankard (boccale) su un dizionario di inglese, sono rimasti solo il carismatico cantante Andreas ‘Gerre’ Geremia e il bassista Frank Thorwarth, ma lo spirito degli esordi è rimasto immutato sia a livello di proposta musicale sia per l’immagine scanzonata e festaiola, da sempre marchio di fabbrica del gruppo scoperto da quel genio di Karl Walterbach della mitica Noise Records nel 1985.
Dopo quattro decadi, molti litri di birra, una ventina di album e alcuni cambi di formazione, i Tankard del 2025 sono un quartetto che spinge ancora e funziona alla grande con i due sopracitati fondatori più il longevo chitarrista Andy Gutjahr, entrato nel 1998, e il batterista Gerd Lücking, che ha sposato la causa nel 2024.
Se Gerre e soci hanno legato a doppio filo la loro carriera alla birra, non solo bevanda per i tedeschi, ma autentico pilastro delle loro cultura e tradizione, il caloroso pubblico dello Slaughter Club torna a casa con una certezza in più: sì, i Tankard nel metal sono sinonimo di birra, ma come il buon vino, migliorano con il passare degli anni.
In questo senso, il quartetto non tradisce le aspettative dei fan della vecchia scuola (la maggioranza) e dei nuovi adepti, proponendo una scaletta non particolarmente lunga (un’oretta di esibizione), ma ben equilibrata tra classici del passato e canzoni estrapolate dai lavori usciti nel ventunesimo secolo. Soddisfacente anche il cartellone della serata, con l’inserimento di tre validi gruppi di supporto pescati dall’underground nostrano.
Ad aprire le danze sono gli EGOCIDE, gruppo bresciano dedito a un death/thrash metal che strizza l’occhio ad alcune sfumature di matrice hardcore e grindcore. Rispetto all’ultimo album dal titolo “Mortichnia”, la band si presenta di fronte al pubblico di Paderno con una formazione a quattro, a seguito dell’uscita del chitarrista Gab. Tra i gruppi in scaletta, i Nostri sono quelli che cercano di più l’ibridazione tendente alla brutalità e lo Slaughter Club, non ancora pieno durante la loro esibizione, dimostra di gradire la loro proposta.
Secondo slot per una formazione più affine alla proposta dei Tankard: i thrasher NATIONAL SUICIDE provenienti da Rovereto, sulla scena da una ventina d’anni e che senza ombra di dubbio risponde alle esigenze degli assetati fan del gruppo di Francoforte.
Bravi i trentini a scaldare il pubblico con il loro thrash metal old-school, che però non è proprio di estrazione tedesca, ma guarda più verso la scena statunitense riconducibile ad Anthrax, Nuclear Assault e Overkill. Poco male, ciò che conta è dare il via al mosh e ci siamo.
Ultima band di supporto, i futuristici VEXOVOID, che riempiono la sala con il loro thrash metal ipnotico e progressivo per palati fini. I punti di riferimento principali sono nomi come Voivod e Vektor, come si evince sia dalle strutture iper-articolate dei pezzi sia dal concept a carattere fantascientifico.
Un gruppo tecnico e competente che tiene alla grande il palco, trasportando l’ascoltatore in una sorta di esperienza galattica, creata grazie alle sapienti intersezioni di chitarra, basso e batteria tra meccaniche accelerazioni di thrash metal violento e intricati intermezzi acustici. Un’esibizione intensa che, con merito, fa il pieno di applausi.
Passa una mezz’ora tra l’allestimento del palco e il cambio di fonico alla consolle, poi, come da tradizione per i live dei TANKARD, parte “Seek and Destroy” dei Metallica a tutto volume per creare l’atmosfera perfetta.
Pronti via, ecco il riff d’apertura di “One Foot in the Grave” e la batteria martellante di Gerd che infiammano subito il pubblico sotto il palco tra un pogo selvaggio e vari tentativi di surfare sulle teste di fronte a Gerre, Andy e Frank. È solo un assaggio di ciò che sta per arrivare, quando parte l’intro hardcore di “The Morning After” per poi esplodere nell’aggressività tipica del thrash metal tedesco degli anni Ottanta.
I Tankard non sono cambiati di una virgola: picchiano duro quando c’è da picchiare e fanno la loro figura quando c’è da fare un po’ di sano intrattenimento. Gerre non si lascia pregare, quando c’è da mandare baci e lanciarsi in improbabili pose seduttive. Il meglio arriva però quando si cimenta con la lingua italiana, avendo origini tricolori per parte di padre.
Lo show va via liscio e senza intoppi, tra pezzi di puro alcoholic metal in salsa punk come “I Need Money for Beer” e altri più cadenzati come “Rapid Fire (A Tyrant’s Elegy)”, “Ex-Fluencer”, “Beerbarians” ecc. C’è spazio per qualche giro di valzer tra Gerre e un paio di ragazze invitate sul palco, mentre la febbre del thrash metal continua a salire con “Die With a Beer in Your Hand”, “Octane Warriors” e “A Girl Called Cerveza”.
La violentissima “Chemical Invasion” apre il trittico finale di pezzi classici, incentivando ai massimi livelli il coinvolgimento del pubblico dello Slaughter Club, con i più arditi focalizzati sullo stage diving e i meno atletici intenti a cantare e spaccarsi il collo con l’headbanging. “Zombie Attack” ed “Empty Tankard” chiudono definitivamente i giochi, lasciando tutti visibilmente soddisfatti e un po’ alticci.
Con cinquantotto anni suonati Andreas Geremia si dimostra un cantante di razza e con un’estensione vocale da fare invidia a molti altri colleghi, anche più giovani e con un’impostazione più professionale. Vale infatti la pena sottolineare che i Tankard sono da sempre una band che suona per hobby e non vive di musica.
Gli anni Ottanta saranno anche passati da un pezzo, ma è sempre un piacere rivivere l’epoca d’oro del thrash metal tedesco, meglio ancora se grazie a un gruppo di allegri birrofili provenienti da Francoforte e che non hanno nessuna intenzione di smettere di brindare. Prost!
Setlist Tankard
One Foot in the Grave
The Morning After
Rapid Fire (A Tyrant’s Elegy)
Ex-Fluencer
Need Money for Beer
Rules for Fools
Time Warp
Beerbarians
Die With a Beer in Your Hand
Octane Warriors
A Girl Called Cerveza
Chemical Invasion
Zombie Attack
Empty Tankard
