La misura cautelare chiede la sospensione delle condizioni che escludono sistemi di intelligenza artificiale generativa concorrenti a Meta AI. Meta farà ricorso

L’Antitrust italiana ferma Meta: il colosso non potrà escludere da WhatsAppchatbot di Intelligenza artificiale concorrenti al suo Meta AI

La decisione è stata comunicata mercoledì ed è relativa all’istruttoria aperta lo scorso luglio per presunto abuso di posizione dominante. Il motivo: Meta ha integrato nella popolare app di messaggistica il suo chatbot di Intelligenza artificiale Meta AI, rendendolo una scelta predefinita a scapito dei concorrenti. Questa istruttoria è ancora aperta e dovrà concludersi entro il 31 dicembre del prossimo anno.



















































Il garante nostrano per la Concorrenza ha però ritenuto necessario intervenire subito su un’altra questione, aggiunta in novembre al procedimento principale:  con i suoi termini di servizio, Meta ha anche inibito ai concorrenti l’utilizzo di Whatsapp come canale per comunicare con gli utenti attraverso chatbot che abbiano l’AI come funzione principale. Si parla quindi di chat di aziende terze che hanno il solo obiettivo di far dialogare le persone con l’AI (non di quelle che, invece, usano l’AI per fare assistenza clienti o fornire servizi specifici). 

Per esempio: Chatgpt di OpenAI. Oppure: assistenti AI che aiutano gli utenti nello svolgimento di attività quotidiane, a rispondere a domande, a supportare nelle attività di studio e conversazionali, come Luzia della spagnola Elcano. 

Entrambe, ovviamente, hanno anche app autonome, come ha dichiarato Meta all’Antitrust. WhatsApp darebbe loro la possibilità di sfruttare anche un’applicazione che che in Italia è presente sul 90% degli smartphone, raggiungendo persone meno esperte o con connettività di rete limitata, come hanno sottolineato i concorrenti del colosso di Mark Zuckerberg. 

Secondo l’Antitrust, escludere queste e altre aziende da WhatsApp «sembra avere natura abusiva, perché suscettibile di limitare la produzione, gli sbocchi o lo sviluppo tecnico nel mercato dei servizi di Chatbot AI, a danno dei consumatori». Per questo motivo «ha disposto che Meta sospenda immediatamente le condizioni contrattuali dei WhatsApp Business Solution Terms» che erano stati modificati in ottobre.

Meta farà «ricorso: la decisione è infondata. L’emergere di chatbot di intelligenza artificiale sulle nostre Business Api ha messo sotto pressione i nostri sistemi, che non erano stati progettati per supportare questo tipo di utilizzo. L’Autorità italiana parte dal presupposto che WhatsApp sia, in qualche modo, un app store di fatto. I canali di accesso al mercato per le aziende di IA sono gli app store, i loro siti web e le partnership di settore, non la piattaforma WhatsApp Business. Faremo ricorso» scrive un portavoce in una nota. 

Sui nuovi termini di servizio di WhatsApp sta indagando, dal 4 dicembre, in parallelo anche la Commissione europea

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24 dicembre 2025 ( modifica il 24 dicembre 2025 | 10:43)