Venticinquenne del Veronese denunciato per minaccia aggravata e porto di armi o oggetti atti ad offendere. Il presidente della squadra: «Poteva essere una tragedia»
Venticinque anni, residente in zona, nessun precedente alle spalle e un’avversione marcata nei confronti dei ciclisti. È il profilo dell’automobilista che sabato 20 dicembre, a Dolcè nel Veronese, ha esploso due colpi da una Bmw durante un sorpasso, prendendo di mira gli atleti della Sc Padovani impegnati in un allenamento e generando una situazione di pericolo estremo. A individuarlo sono stati i carabinieri, che in poche ore sono riusciti a risalire alla sua identità grazie all’incrocio delle immagini delle telecamere e ai sistemi di lettura delle targhe. Un dettaglio apparentemente secondario si è rivelato decisivo: un faro dell’auto non funzionante. Partendo da quell’anomalia, i militari della compagnia di Caprino Veronese hanno passato al setaccio i numerosi transiti registrati nella zona di Peri di Dolcè, riuscendo a restringere rapidamente il cerchio nonostante le informazioni iniziali fossero frammentarie.
L’uomo aveva con sé una pistola a salve, priva del tappo rosso e detenuta illegalmente, che teneva nascosta sotto il pianale del bagagliaio. Il giovane, incensurato e residente in zona, è stato denunciato alla procura di Verona per minaccia aggravata e porto di armi o oggetti atti ad offendere. Alla base del gesto, secondo quanto emerso, ci sarebbero motivi futili legati a manovre di circolazione e una radicata ostilità verso chi va in bicicletta.
L’esito delle indagini ha suscitato una reazione durissima da parte del presidente della Sc Padovani, Galdino Peruzzo. «Siamo alla vigilia di Natale e una notizia così ha ben poco di festoso», afferma. «Sapere che l’autore degli spari è un ragazzo di 25 anni, praticamente coetaneo dei nostri atleti, lascia un grande senso di amarezza. Anche se si trattava di colpi a salve, resta un gesto incomprensibile. Qui parliamo di giovani professionisti che stavano semplicemente svolgendo il loro lavoro. Dai filmati si vede chiaramente che la strada era libera e che non davano fastidio a nessuno. Davvero non riesco a spiegarmi tanta aggressività». Il presidente ringrazia poi l’Arma per la rapidità e l’efficacia dell’intervento e torna sulla dinamica dell’episodio: «I ragazzi procedevano in fila, in modo ordinato. Questa persona li ha affiancati, ha abbassato il finestrino e ha sparato due colpi. Un comportamento assurdo. Abbiamo fatto denuncia e ora sarà la giustizia a fare il suo corso. Non c’erano ingombri né intralci alla circolazione, eppure lo spavento è stato enorme».
La riflessione finale è carica di preoccupazione: «A quelle velocità, anche 45 chilometri orari, sarebbe bastato un nulla per provocare una tragedia. Non è mai piacevole denunciare un ragazzo giovane, ma in casi come questo era inevitabile. Mi auguro che quanto accaduto serva da lezione e da deterrente per chiunque pensi di sfogare così la propria rabbia».
24 dicembre 2025
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