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Redazione online

Il presidente del Consiglio Europeo Antonio Costa: «Difendiamo la libertà e le regole». Macron: «Da Washington un’intimidazione»

Sale la tensione tra le due sponde dell’Atlantico dopo che Washington ha negato il visto di ingresso all’ex commissario Ue Thierry Breton, considerato persona che ha contrastato gli interessi americani. L’Europa ha protestato  per voce di Antonio Costa, presidente del Consiglio Europeo: «L’Ue condanna le restrizioni ai viaggi degli Stati Uniti nei confronti dei cittadini e dei funzionari europei. Tali misure sono inaccettabili tra alleati, partner e amici. L’Ue rimane ferma nella difesa della libertà di espressione, delle regole digitali eque e della sua sovranità regolamentare» ha scritto Costa su X.  

Contro le restrizioni, imposte oltre che as Breton ad altre quattro persone, ha protestato anche il presidente francese Emmanuel Macron che parla di :  «intimidazione e la coercizione nei confronti della sovranità digitale europea». «La regolamentazione digitale dell’Unione europea è stata adottata dopo un processo democratico e sovrano dal Parlamento europeo e dal Consiglio», ha scritto Macron. «Si applica in Europa per garantire una concorrenza leale tra le piattaforme, senza puntare a nessun Paese terzo e per far rispettare on line le regole che già si impongono off line», ha aggiunto.



















































Anche la  Commissione europea alza la voce con un comunicato: «Abbiamo chiesto chiarimenti alle autorità statunitensi. Se necessario, risponderemo in modo rapido e deciso per difendere la nostra autonomia normativa da misure ingiustificate». Bruxelles ha nuovamente contestato tutte le accuse di censura dell’Ue nei confronti dei giganti digitali americani, lanciate dall’amministrazione Trump. E Ursula von der Leyen aggiunge:  «Proteggeremo la nostra libertà di espressione». 

Thierry Breton è stato Commissario europeo per il mercato interno dal 2019 al 2024, con ampie responsabilità, in particolare in materia digitale e industriale. L’amministrazione Trump lo ha individuato per questo motivo responsabile di ciò che viene ritenuto una «censura delle opinione americane». Il segretario di Stato Marco Rubio ha dichiarato che «l’amministrazione Trump non tollererà più questi atti di censura extraterritoriale».  

24 dicembre 2025 ( modifica il 24 dicembre 2025 | 14:31)