L’attacco ti fa vendere i biglietti, ma la difesa ti fa vincere le partite. Proverbio vecchio come il mondo che però non fa una piega ed è perfetto per la Pallacanestro Reggiana. Non è un caso che il successo con Trento che ha sbloccato i biancorossi dopo 8 sconfitte sia arrivato grazie al lavoro in retroguardia. Concedendo appena 68 punti alla Dolomiti Energia (prima di domenica ne segnava 85 di media…) Barford e compagni hanno infatti realizzato la loro miglior prestazione difensiva in A, superando anche l’esordio con Udine (71 punti subiti).

Se poi facciamo un’analisi più approfondita, aggiungendo anche le partite di Fiba Europe Cup, emerge un dato incontrovertibile e che spiega molto bene il vero dna di una squadra che – per troppe settimane – è rimasta a metà del guado. Per parecchie partite, infatti, i biancorossi hanno dato l’impressione di non avere ben chiaro se giocare all’attacco o rannicchiarsi in difesa, col risultato di non essere né carne né pesce. In sintesi, quando la Pallacanestro Reggiana ha concesso agli avversari 80 o più punti il bilancio è di 2 vittorie e 9 sconfitte (tragico 18,1%), con le uniche due ‘eccezioni’ delle gare vinte con Digione (all’andata) e Cedevita.

Se invece le partite si giocano sotto questa soglia, allora ecco che la Una Hotels naviga in acque a lei più congeniali e i risultati si vedono eccome. Il bilancio, in questo caso, passa a 6 vinte e 3 perse ovvero a una percentuale del 66,6%. Le uniche tre ‘eccezioni’, in questo caso, sono le partite perse all’ultimo tiro con Cibona (casa), Bashkimi (fuori) e Digione (casa).

Per questo motivo, in una squadra che deve in primis badare ‘a non prenderle’ l’inserimento di un atleta come Thor è stato fondamentale. L’ala ex Charlotte Hornets è – assieme a Barford – insostituibile per l’equilibrio che dà su entrambi i lati del campo e non è un caso che, assieme al compagno di squadra, sia risultato anche contro Trento quello con il plus-minus più alto (17 e 10). Fondamentale anche il suo contributo a rimbalzo – 8 catturati in appena 14’ – e un ruolo che, viste anche le ultime ‘strategie’ di mercato, ci auguriamo possa essere sempre più importante come coinvolgimento.

In una Serie A sempre più povera di fascino, talento e soprattutto organizzazione (a tutti i livelli, purtroppo…), essere solidi diventa una carta dal valore inestimabile. A maggior ragione se il tuo obiettivo, almeno per il momento, è quello di pensare a salvare la categoria.