di
Diana Cavalcoli
Dal 2026 le risorse calano di 140 milioni di euro. La somma è stata utilizzata per aumentare dello 0,1% il budget dei farmaci ospedalieri e per portare così allo 0,3% l’incremento complessivo per questa voce
Non si placano le polemiche sul taglio in Manovra al fondo per i farmaci innovativi. Dal 2026 le risorse calano di 140 milioni di euro. La somma è stata utilizzata per aumentare, dello 0,1%, il budget dei farmaci ospedalieri e per portare così allo 0,3% l’incremento complessivo per questa voce. Parliamo di fondi e risorse utili a garantire la rimborsabilità da parte del Sistema sanitario nazionale (Ssn), strumenti pensati per sostenere la spesa delle Regioni nell’acquisto di farmaci costosi ma fondamentali per le cure di migliaia di pazienti. Una scelta giudicata dannosa da Francesco Cognetti, coordinatore FoSSC, il Forum che riunisce le 75 Società Scientifiche dei Clinici Ospedalieri ed Universitari Italiani, e che spiega i rischi dei tagli. « La soluzione adottata produrrà la diluizione dei nuovi farmaci anche quelli ad elevata attività terapeutica in un ambito molto vasto, contenente farmaci molto diversi tra di loro per campi di applicazione ed efficacia». A farne le spese i pazienti oncologici che nel 2026 rischiano di non poter accedere a terapie importanti (qui l’elenco dei farmaci innovativi 2025).
L’Agenzia per il farmaco Aifa, va detto, da tempo denunciava un sottoutilizzo delle risorse. «Il Fondo per i farmaci innovativi – spiega Cognetti – è stato istituito con criteri troppo restrittivi e selettivi e poco attenti a considerare l’entità del beneficio clinico prodotto ai pazienti da molti dei nuovi farmaci. Andavano riformulati e rivisti i criteri di selezione dei farmaci da collocare in questo fondo ma non abolirlo o ridurlo».
L’incremento del fondo della farmaceutica ospedaliera ( +0.3%) «è poi troppo esiguo a soddisfare tutte le necessità assistenziali». Cognetti sottolinea come non «tiene conto dell’elevato ritmo di crescita della ricerca innovativa e di introduzione di nuovi efficaci agenti terapeutici in grado di produrre cambiamenti sostanziali della storia naturale di queste malattie».
Non si interviene poi sul ritardo con cui i farmaci arrivano ai pazienti. «In media trascorrono quasi due anni dalla registrazione EMA fino all’inserimento nei Prontuari Regionali, tempi tra i più lunghi d’Europa». La stessa manovra di Bilancio prevede un incremento minimo di nuovi medici ed infermieri sottolinea Cognetti. «È inadeguato rispetto alle necessità reali e gli aumenti salariali sono insufficienti ad affrontare e risolvere le carenze e le fughe verso l’estero o il privato. Non esistono in questo provvedimento misure per valorizzare il lavoro di questi professionisti e non vengono date risposte efficaci ad aumentare l’attrattività del servizio sanitario nazionale. Inoltre sono solo 80 i milioni stanziati per affrontare le enormi problematiche relative alla salute mentale e di altre patologie che meriterebbero un diverso approccio». Che conclude: «Finchè la sanità continua ad essere gestita con una visione contabile e non strategica avremo conseguenze negative sulla cura dei pazienti, sul loro diritto di avere a disposizione nuove terapie frutto della ricerca clinica più avanzata e sulla capacità del settore di produrre e attrarre investimenti in Italia».
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24 dicembre 2025
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