Ascoli, 24 dicembre 2025 – Legge la storia di Vasile Potolinca, è la Vigilia di Natale e decide di fare qualcosa. Carlo, 60 anni, di Ascoli Piceno, impiegato pubblico, scrive una mail alla redazione del Carlino di Ancona per capire come poter aiutare. “Mi ha colpito che non sia scappato – ci racconta al telefono dopo che lo abbiamo contattato –. Ha cercato di affrontare tutto, di andare avanti”.
Le difficoltà del 44enne
Il riferimento è alla storia di Vasile, 44enne di origine rumena, residente ad Ancona, sposato e padre di una bimba, schiacciato da un debito di 517.665 euro. Una cifra enorme figlia del crollo della sua ditta individuale: chiusa nel 2012, trascinata giù dal fallimento di un cliente importante e da crediti “di entità significativa” mai recuperati. Da lì, anni di affanni, di corse a vuoto, di tentativi di tenersi a galla mentre il debito cresceva come un’ombra interminabile. Fino ai soli 7 euro e 86 centesimi sul proprio conto corrente.
“Esistono meccanismo per tutelare tutti”
A toccare Carlo non è solo la difficoltà economica, ma il modo in cui Vasile ha reagito. E anche il percorso legale intrapreso: la liquidazione controllata, uno strumento che Carlo non conosceva e che gli ha mostrato come sia possibile rimettere ordine nei debiti senza soluzioni traumatiche. “Esistono meccanismi che permettono di tutelare tutti”, spiega.
La sua è una delle tante reazioni innescate dalla vicenda di Vasile, operaio a tempo determinato, con una famiglia, debiti alle spalle e appena 7,68 euro sul conto, che ha avviato la procedura dopo il fallimento della sua attività artigiana. Una storia che ha colpito lettori in tutta la regione e oltre.
Quell’abbraccio con Stefano Gamberini
Tra questi anche Stefano Gamberini, partito da Valsamoggia, in provincia di Bologna, per consegnare personalmente, lunedì scorso, un aiuto economico alla famiglia Potolinca nella redazione del Carlino di Ancona, alla presenza dei professionisti che hanno seguito la procedura. Da lì, un effetto domino: telefonate, mail, richieste di informazioni.
Carlo è uno di loro. “Secondo me il mondo è meno brutto di quello che sembra – dice –. C’è tanta gente che, se sa cosa deve fare, lo fa”. La sua Vigilia di Natale è passata così: con una mail, una telefonata e la convinzione di aver fatto la cosa giusta.