di
Andrea Arzilli e Davide Stoppini

Sul «cloud» del Comune il progetto definitivo: la Roma si aspetta, o almeno spera, che in Comune si faccia presto, in modo da incassare l’ok dell’Aula tra fine gennaio e inizio febbraio 2026

Le 19 sono passate da poco quando la Roma carica sul «cloud» del Comune il progetto definitivo della Stadio a Pietralata. In Campidoglio aspettavano da tempo — alcuni, ironizzando, «dal 2023!» — il passaggio chiave che lancia di fatto il tratto decisivo dell’iter sull’arena giallorossa. La trasmissione delle nuove planimetrie, quelle modificate in base alle prescrizioni fissate dalla Conferenza dei servizi preliminare, consente al progetto di iniziare a navigare nel mare della burocrazia capitolina. 

Entro gennaio il primo sì in Assemblea capitolina

Perché adesso, probabilmente già al rientro dalle Feste di Natale e Capodanno, si salpa per una crociera nelle varie commissioni coinvolte, soprattutto quelle cruciali Mobilità e Ambiente, fino al primo approdo di un certo spessore tecnico e di sicura rilevanza politica: le carte devono transitare in Assemblea capitolina e prendere forma in una delibera consiliare che verifica l’assorbimento delle prescrizioni, alcune delle quali — i nodi parcheggi, viabilità intorno all’area e verde pubblico — cagione dell’aumento dei costi, lievitati fino a 1,3 miliardi, di fatto raddoppiati rispetto alla cifra iniziale.



















































Da scegliere il delegato del Comune: forse Gualtieri

Per questo primo atto essenziale la Roma si aspetta, o almeno spera, che in Comune si faccia presto, in modo da incassare l’ok dell’Aula tra fine gennaio e inizio febbraio 2026. Nell’occasione, poi, il Campidoglio indicherà la figura del delegato che seguirà quotidianamente l’opera di Pietralata anche nella Conferenza dei servizi decisoria: forse addirittura il sindaco Roberto Gualtieri, ma sono plausibili pure le investiture del direttore generale capitolino Albino Ruberti o dell’assessore all’Urbanistica Maurizio Veloccia.

L’ultima curva pericolosa: la Conferenza dei servizi 

 In ogni caso il (nuovo) sì del Consiglio comunale vale sicuramente come nullaosta tecnico ad andare avanti nell’iter amministrativo. Ma «pesa» pure come conferma politica sull’interesse pubblico dell’opera: il passaggio era stato già certificato a febbraio 2023, ma il fatto che il progetto abbia adesso anche tutti i requisiti richiesti dalla comunità cittadina, come da indicazioni dei tecnici nella prima tranche di verifiche, lo blinda definitivamente. E lo prepara all’ultima curva, quella da molti considerata la più pericolosa: la Conferenza dei servizi decisoria, che deve convocare la Regione Lazio, nella quale il club si aspetta, ma soprattutto spera, di far entrare il progetto già a marzo del 2026.

Trenta enti per un unico timbro finale sull’opera

Secondo le coordinate della legge, la Conferenza dei servizi decisoria deve aprirsi e chiudersi in sei mesi, 180 giorni. E saranno di sicuro giornate cruciali: al maxi tavolo che deve analizzare le carte del progetto per apporre il timbro finale che dà il via libera al bando europeo e quindi alla posa del primo mattone, siedono tantissimi enti — nella Conferenza preliminare erano 29 — ognuno con le sue necessità da tutelare. Regione e Campidoglio, ovviamente, ma pure ministeri, autorità di tutela ambientale, Soprintendenze oltre che un nugolo di società competenti, tipo Anas, ATO, Terna, Telecom, RfI per i collegamenti ferroviari ecc.. Basta un «no» motivato, insomma, a far sì che il tavolo inizi a zoppicare

Le diverse angolazioni al tavolo decisorio 

Un esempio: nella fase preliminare, lo studio di fattibilità della Roma definiva «minimo» e «moderato» il rischio di trovare a Pietralata dei reperti archeologici, ma la Soprintendenza del MiC in quella sede non ha espresso parere perché in attesa di indagini specifiche considerando l’area «a rischio medio-alto», mentre la Sovrintendenza comunale ha dato giudizio favorevole assegnando lo stesso tasso di rischio degli omologhi ministeriali. La stessa cosa vista da tre angolazioni diverse. Che, per l’ok decisivo, devono coincidere.


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24 dicembre 2025