di
Leonard Berberi
La scelta della compagnia irlandese per celebrare la festività religiosa: «spariscono» dai radar circa 3 mila voli in un giorno, più del 10% del traffico del continente
Il giorno di Natale oltre tremila voli «svaniscono» nel nulla nei cieli europei. Non per qualche intoppo — maltempo, sciopero o altro — ma perché Ryanair, la più grande compagnia aerea del continente e quarta al mondo per movimenti, il 25 dicembre chiude tutto. Nessun Boeing o Airbus decolla per complessivamente 36 ore.
La ragione principale è culturale. Ryanair ha il suo quartier generale alle porte di Dublino. Natale, in un Paese cattolico come l’Irlanda, è una festa molto sentita. E così piloti, assistenti di volo, personale di terra e amministrativo se ne stanno a casa: nessuno si presenta in aeroporto o in ufficio.
Il 24 dicembre 2025 Ryanair ha messo in vendita 1.720 voli. L’ultimo volo a partire, alla vigilia di Natale, è stato alle 18.30 (le 19.30 in Italia): FR5307 da Kerry a Dublino, 31 minuti di tragitto. Il 26 dicembre si riprende con 2.658 partenze programmate. Il primo decollo? Alle sei del mattino (le 7 in Italia), con il volo FR8866 da Sofia a Bergamo.
E così, un giorno all’anno, Ryanair (che include anche Malta Air, Buzz e Lauda Europe) fa a meno di oltre 500 mila passeggeri e circa 40 milioni di euro di ricavi. Possibile che questo vada bene pure a uno attento ai risultati economici come l’amministratore delegato del gruppo low cost, Michael O’Leary? C’è chi sostiene che tra poco traffico e costi operativi maggiorati (è un turno festivo, gli straordinari schizzano) alla fine l’impatto sia attenuato di molto.
C’è da dire che a non volare il 25 dicembre è anche Jet2.com, compagnia britannica molto focalizzata sulle destinazioni turistiche. Ma ha un numero di movimenti di oltre dieci volte inferiore a Ryanair. Non vola nemmeno un’altra irlandese, Aer Lingus. Anche se, tecnicamente, alcuni voli partono dagli Usa nel pomeriggio di Natale, cioè in tarda serata in Europa.
Ci sono poi vettori che, sempre per questioni religiose, non volano per alcune ore ogni settimana. È il caso delle aviolinee israeliane, come El Al, il cui ultimo volo decolla il venerdì verso l’ora di pranzo, per poi riprendere verso le otto di sera di sabato. In mezzo c’è lo Shabbat, il riposo ebraico.
25 dicembre 2025
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