Mentre si avvicina la fine dell’anno, ma purtroppo non quella della guerra in Ucraina, dopo aver commentato l’ennesima prova di irresolutezza degli europei, voglio affrontare un tema che spesso mi viene proposto dai lettori: l’opzione (o la speranza) che una mediazione della Cina possa finalmente sbloccare il conflitto. Non è né un’opzione né una speranza, in verità: è un mito che si aggira per l’Europa dove troppe analisi sono confuse, e l’antiamericanismo genera illusioni di ogni sorta.
Una di queste illusioni riguarda proprio il possibile ruolo della Cina come superpotenza portatrice di pace. Qui vi propongo una lettura illuminante. Un esperto di questioni strategiche, Seth Jones, mette in chiaro (e in cifre) la solidità dell’alleanza tra Xi Jinping e Putin.
Senza il sostegno incondizionato della Cina, lo Zar non avrebbe avuto i mezzi per questa guerra ormai lunga quattro anni, costosissima per l’economia russa. E il sostegno della Cina non è solo economico, tecnologico, finanziario: è militare. Xi ha fatto una scelta di campo. La guerra in Ucraina gli ha creato qualche problema con l’Occidente, ma gli ha arrecato dei benefici consistenti: per alcuni anni ha distratto almeno in parte il Pentagono, ha ridotto gli arsenali americani. La cooperazione militare con Mosca è stata funzionale a uno sforzo di modernizzazione bellica e riarmo congiunto.
Ecco l’analisi pubblicata sul Wall Street Journal: «Cina e Russia rafforzano la loro alleanza “senza limiti”. Xi e Putin hanno le loro divergenze, ma sono uniti dal desiderio di indebolire l’America» di Seth G. Jones del 18 dicembre 2025.
«Cina e Russia stanno approfondendo la loro cooperazione e intraprendono azioni aggressive con conseguenze profonde per gli Stati Uniti. Il 9 dicembre, bombardieri e altri velivoli cinesi e russi hanno sorvolato aree vicino al Giappone e alla Corea del Sud, costringendo Stati Uniti e Giappone a far decollare in emergenza caccia e bombardieri. L’episodio è l’ultimo esempio di un asse Cina-Russia sempre più audace. Pechino e Mosca considerano l’America il loro principale nemico e puntano ad ampliare il proprio potere a spese degli Stati Uniti e dei loro alleati. Xi Jinping e Vladimir Putin sono profondamente “revisionisti” (in inglese questo aggettivo indica potenze che vogliono “rivedere”, ma nel senso di trasformarli radicalmente a loro vantaggio, i rapporti di forze, le gerarchie, l’ordine mondiale, ndr) e vogliono ristabilire in qualche forma le storiche sfere imperiali cinese e russa. Hanno più volte sottolineato che la loro partnership non ha “limiti” e si sono incontrati di persona oltre quaranta volte.
Il commercio di armamenti è una delle molte aree in cui la cooperazione si è intensificata. Dall’invasione su vasta scala dell’Ucraina da parte della Russia, nel febbraio 2022, la Cina ha aumentato le esportazioni verso Mosca di quelli che vengono definiti “articoli ad alta priorità”: un insieme di 50 beni a duplice uso (civile-militare) che comprendono microchip, macchine utensili, radar e sensori di cui la Russia ha bisogno per sostenere lo sforzo bellico. Mentre la Russia non ha la capacità di produrre molti di questi beni in quantità sufficienti, il vasto settore manifatturiero cinese è in grado di realizzarli su larga scala.
Le esportazioni cinesi hanno aiutato la Russia a triplicare, tra il 2023 e il 2024, la produzione dei missili balistici Iskander-M, utilizzati per colpire duramente le città ucraine. Nel 2024 la Cina ha rappresentato il 70 per cento delle importazioni russe di perclorato di ammonio, un ingrediente essenziale per il carburante dei missili balistici. Pechino ha inoltre fornito alla Russia scafi di droni, batterie al litio e cavi in fibra ottica, componenti cruciali per i droni a fibra ottica impiegati in Ucraina, in grado di eludere le contromisure di guerra elettronica.
Anche la Cina trae vantaggio da questa cooperazione. La Russia ha probabilmente contribuito allo sviluppo del sottomarino cinese di nuova generazione Type 096, a propulsione nucleare e armato con missili balistici, fornendo assistenza su un sistema di propulsione avanzato. Documenti trapelati indicano inoltre che la Russia ha accettato di vendere alla Cina equipaggiamenti utilizzabili in un’eventuale invasione di Taiwan, tra cui veicoli anfibi leggeri, cannoni anticarro semoventi, mezzi corazzati da trasporto per truppe aviotrasportate e sistemi di paracadute speciali per il lancio dall’alta quota di carichi pesanti.
Cina e Russia hanno anche ampliato la portata e la frequenza delle esercitazioni e delle missioni di addestramento congiunte. Tra il 2017 e il 2024 hanno condotto circa cento esercitazioni militari congiunte in aree sempre più vaste, che includono Asia, Europa, Medio Oriente, Artico e Africa. Hanno effettuato numerose missioni di addestramento, comprese otto missioni congiunte di bombardieri tra il 2019 e il 2024. Nel luglio 2024, Cina e Russia hanno fatto volare rispettivamente bombardieri a lungo raggio Xi’an H-6 e Tu-95 Bear in una pattuglia congiunta al largo delle coste dell’Alaska. I due Paesi hanno tenuto esercitazioni navali con fuoco reale nel Mar Cinese Meridionale e hanno frequentemente effettuato voli e navigazioni congiunte vicino a Taiwan, al Giappone e alla Corea del Sud.
Pechino e Mosca stanno rafforzando la cooperazione tra le rispettive basi industriali della difesa. Hanno firmato accordi relativi al trasferimento di tecnologie spaziali e di difesa missilistica e hanno incrementato la cooperazione tra i loro sistemi di navigazione satellitare BeiDou e Glonass. In futuro, la Russia potrebbe aiutare la Cina a sviluppare sistemi di allerta missilistica terrestri e spaziali, che aumenterebbero l’efficacia delle attuali difese missilistiche cinesi e lo sviluppo di nuove capacità.
Al di fuori dell’ambito militare, i due Paesi hanno rafforzato i legami economici e tecnologici. Il commercio tra Cina e Russia ha raggiunto circa 245 miliardi di dollari nel 2024, rispetto ai 190 miliardi del 2022. La Cina è il principale partner commerciale della Russia dal 2014. Pechino dipende da Mosca per le forniture di petrolio e gas, che ora rappresentano circa il 75 per cento delle importazioni energetiche cinesi.
Non mancano le divergenze tra i due Paesi, come accade in tutte le amicizie. I leader cinesi hanno espresso preoccupazione per il rafforzamento delle relazioni militari tra la Russia e la Corea del Nord, che probabilmente porterà a un potenziamento delle capacità missilistiche di Pyongyang. Pechino si è mostrata riluttante ad aiutare la Corea del Nord nel suo programma nucleare, mentre la Russia lo sta sostenendo attivamente.
Tuttavia, la direzione di marcia è chiara. Cina e Russia si stanno avvicinando sempre di più sul piano politico, militare ed economico. Il loro obiettivo è scalzare gli Stati Uniti. Invece di delineare una strategia per contrastare questo asse di regimi autoritari, la Strategia di sicurezza nazionale dell’amministrazione Trump ha minimizzato la gravità della minaccia. I funzionari dell’amministrazione devono comprendere che l’accondiscendenza verso i dittatori non farà che rafforzarli».
25 dicembre 2025, 10:51 – modifica il 25 dicembre 2025 | 10:53
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