di
Luca Bertelli

Corridore unico, vinse la Sanremo nel 1970 e fu maglia rosa 14 volte: aveva 83 anni

A Castenedolo è nato e ieri qui ha salutato il mondo. In Italia lo hanno amato in tantissimi, a Brescia è stato l’uomo che ha fatto piangere di gioia una generazione, quella cresciuta durante le guerre, grazie alla storica vittoria alla Milano Sanremo del 1970. Le sue lacrime furono quelle di un’intera provincia. Michele Dancelli da ieri non c’è più, ma i grandi sportivi sono come gli artisti, lasciano una traccia che resta per sempre. 

E lui ha dispensato fiammate che sapevano accendere le corse. Corridori così non ne nascono più. Dancelli era unico: nato nel 1942, si è spento a 83 anni. Da quando lo aveva lasciato la compagna Susanna, il suo sorriso si era un po’ spento ma il ciclismo era sempre la sua passione. Sulle due ruote, e non è campanilismo, Dancelli ha scritto pagine memorabili, con vittorie sempre uniche e diverse tra loro. Sapeva vincere in salita come in volata



















































«Sono stato 14 volte maglia rosa – disse al Corriere tre anni fa, per i suoi 80 – la più bella è la prima quando vinsi la seconda tappa del Giro 1964 che arrivava proprio a Brescia. Il finale era in cima al Castello. Un bresciano che vinceva la tappa in città e prendeva la maglia rosa. Fu impressionante». 

I nonni hanno tramandato a figli e nipoti la sua leggenda. Immortale.


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18 dicembre 2025