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Redazione Cronache

In Pianura Padana massime intorno ai 5 gradi e qualche fiocco bianco anche a bassa quota specie in Emilia e Piemonte. Da Roma in giù il termometro salirà sopra i 15 gradi

Italia spaccata in due dal ciclone di Natale: freddo e maltempo al nord, clima mite e asciutto al sud. Non migliora quindi il quadro meteo su alcune regioni del nostro Paese dove anche le prossime ore saranno segnate dalla pioggia, dal vento e dalla neve che potrà cadere fino a bassa quota. La fase di maltempo trae la sua forza da un vortice ciclonico che dal medio e alto Tirreno, durante la notte, si è spostato sulla Sardegna e sulle coste occidentali dell’Isola. 

La diversa provenienza dei venti, insieme alla posizione del ciclone, sta favorendo la netta divisione meteo del Paese durante questo Natale: in Pianura Padana fa freddo con massime intorno ai 5 gradi e qualche altro fiocco bianco a bassa quota specie in Emilia e Piemonte. 



















































Da Roma in giù il termometro salirà sopra i 15 gradi, con ampi spazi soleggiati salvo addensamenti in Sardegna e sulla fascia ionica. 

In questo Natale diviso in due, attenzione alla forte Bora sull’Alto Adriatico e al forte Grecale o Tramontana anche sulla Liguria di Levante, alla neve a bassa quota che tornerà ancora in serata sul Piemonte (anche sulle colline torinesi). 

E, consigliano gli esperti, prudenza anche in mare aperto con onde di 3-4 metri sul settore settentrionale del Mar Adriatico e sul Mar Ligure al largo. 

Le aree più colpite da pioggia e neve 
Situazione decisamente turbolenta su alcuni aree del nord, in particolare tra basso Veneto, Emilia-Romagna e gran parte della Lombardia. Su queste zone la pioggia cade in modo ininterrotto da oltre 24 ore, mentre non mancano le nevicate sull’Appennino tosco-emiliano, fino a quote piuttosto basse, attorno ai 500/600 metri. 

In Emilia Romagna sotto osservazione i fiumi Idice, Secchia e Panaro, con allerta meteo fino a rossa, la massima. Risveglio invece suggestivo per le aree montane, imbiancate proprio nella notte del 24 dicembre. Come a Pavullo nel Frignano, sull’Appennino modenese (690 metri). 

Nubi scure e piogge stanno colpendo anche il centro, soprattutto il Lazio: Roma si è svegliata sotto la pioggia. Attenzione alla neve, che continuerà a cadere fino a bassa quota sui rilievi alpini tra Lombardia, Valle d’Aosta e Piemonte, oltre che sull’Appennino ligure e tosco-emiliano. 

In serata primi segnali di miglioramento su gran parte del nord e lungo il Tirreno, mentre sull’estremo Nord-Ovest persisteranno fenomeni sparsi. 

Santo Stefano e pericolo valanghe 
Sensibile miglioramento a Santo Stefano: sono attese le ultime precipitazioni sul Piemonte fino al mattino, mentre qualche precipitazione in giornata sulla fascia adriatica e sulle Isole Maggiori. 

Seguirà un miglioramento repentino che regalerà tanto sole nell’ultimo weekend del 2025. Da sabato in avanti vivremo, dunque, una fase di alta pressione con  splendide giornate, senza nebbie, senza vento ma con un sensibile aumento della quota dello zero termico in montagna. Occhio al pericolo valanghe, già «forte» sulle Alpi piemontesi: con un ulteriore aumento delle temperature, la neve accumulata negli ultimi giorni potrebbe scivolare a valle spontaneamente. Un pericolo concreto. 

La prima settimana di gennaio 2026, infine, potrebbe regalare paesaggi imbiancati anche in pianura al Centro-Sud, un’estrema proiezione per il prossimo anno.

25 dicembre 2025 ( modifica il 25 dicembre 2025 | 12:26)