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Redazione Cronaca
La denuncia del sindacato: «Dalle 9 alle 14 non sono partiti aerei, con conseguenti cancellazioni e ritardi di ore. I passeggeri di sette voli, centinaia e centinaia di persone, hanno affollato gli spazi dell’aeroporto in attesa di sapere il proprio destino. Assistere quasi 700 persone è insostenibile»
Maltempo e vento forte si sono abbattuti su Firenze nella mattina di Natale provocando – a causa delle intense raffiche – ritardi e cancellazioni di voli all’aeroporto di Peretola.
Sono centinaia i passeggeri che hanno affollato lo scalo in attesa del proprio volo, trascorrendovi buona parte della giornata di Natale, secondo quanto riferisce l’Usb. «Come spesso succede all’aeroporto di Firenze ogni volta che ci sono condizioni atmosferiche avverse – spiega Lorenzo Robin Frosini, delegato sindacale Usb presso Gh Toscana, una delle aziende che operano in appalto nello scalo -, questa mattina dalle 9 alle 14 non sono partiti aerei, con conseguenti cancellazioni e ritardi di ore. I passeggeri di sette voli, centinaia e centinaia di persone, hanno affollato gli spazi dell’aeroporto in attesa di sapere il proprio destino. Noi, come servizio di assistenza di terra ai passeggeri, cerchiamo di dare loro supporto secondo quanto prevedono le compagnie aeree e le normative Enac, ma assistere quasi 700 persone è insostenibile».
«Toscana Aeroporti, ovvero il gestore aeroportuale degli scali di Firenze e Pisa, ogni anno divide milioni di euro di utili tra i soci, ma negli scali che gestisce ci sono numerosi problemi – prosegue Frosini – Soprattutto a Firenze, dove continuano ad aumentare i voli programmati, ma la struttura rimane la medesima di anni fa: per il traffico di oggi è totalmente inadeguata. Non solo la pista, ma anche i gate e il terminal partenze sono insufficienti per offrire un servizio adeguato all’utenza in caso di problemi come oggi. E questo avviene settimanalmente, non solo a Natale. Per la disperazione dell’utenza, e la frustrazione di chi lavora per quello che dovrebbe un servizio pubblico, ma che di pubblico ormai non ha più niente».
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25 dicembre 2025 ( modifica il 25 dicembre 2025 | 18:21)
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