Il Centro di accoglienza gestito dalla Comunità di Sant’Egidio ha ospitato, nella tarda mattinata di oggi, il pranzo di Natale per le persone indigenti e bisognose. L’invito del cardinale elemosiniere a pregare per Gaza, l’Ucraina e per tutti i Paesi del mondo in cui la riconciliazione è ancora lontana
Isabella Piro – Città del Vaticano
Il sapore dell’accoglienza, il profumo della speranza, il buono della carità: sono stati questi gli “ingredienti” del pranzo di Natale svoltosi stamani, 25 dicembre, a Palazzo Migliori, il Centro di accoglienza gestito dalla Comunità di Sant’Egidio con il contributo dell’Elemosineria Apostolica, a due passi dal Vaticano.
Restare con il Signore
Nella solennità del Natale del Signore e nell’Anno Santo della speranza, circa un centinaio di persone in difficoltà, inclusi alcuni senza-tetto, hanno potuto ricevere un pasto caldo, una parola di bene, uno sguardo fatto di cura e attenzione. A tutti loro, così come ai diversi volontari presenti, il cardinale Konrad Krajewski, elemosiniere del Papa, ha rivolto il suo saluto: “Ringraziamo il Signore che vuole stare con noi. Il nostro lavoro è stare con Lui, non allontanarsi — ha detto —. Ma soprattutto preghiamo per la pace, che veramente nel mondo oggi manca tanto”.
Dalla Loggia centrale della basilica Vaticana, Leone XIV pronuncia per la prima volta il tradizionale messaggio di Natale alla Città e al mondo, esortando a farsi solidali con i …
La pace comincia dal cuore
Dal porporato anche il richiamo al fatto che “la pace comincia da noi, dal nostro cuore, dalla nostra vita e dalla nostra testimonianza”. Di qui – sulla scia di quanto detto poco prima da Leone XIV durante il messaggio Urbi et Orbi – l’invito a pregare “soprattutto per quanti vivono a Gaza, in Ucraina, per tanti Paesi, soprattutto in Africa, e per tutti quelli che sono da soli nella giornata di oggi”. “Preghiamo insieme chiedendo l’intercessione della Madonna. Lei sa cosa vuol dire gioire e soffrire”, ha aggiunto il porporato. Infine, il ringraziamento ai tanti volontari “che oggi non stanno con le famiglie, ma stanno con noi e in questo modo noi diventiamo la loro famiglia”.
Gli ospiti del pranzo
Speranza e carità
Dopo la preghiera introduttiva del cardinale elemosiniere, sui tavoli apparecchiati con tovaglie rosse e piatti natalizi, gli ospiti hanno consumato diverse portate del menù: lasagne, polpettone con purè, frutta di stagione, pandoro e panettone. Uomini e donne giovani e meno giovani, provenienti da luoghi e Paesi vicini e lontani, ma tutti uniti dal filo della speranza e della carità.