– Si sono concluse a fine novembre in Sicilia le riprese del film “Franco Battiato – Il lungo viaggio”, che arriverà nelle sale cinematografiche soltanto il 2, 3 e 4 febbraio. L’attore palermitano Dario Aita dà volto e voce al Maestro di Milo: «Di lui sapevo molto poco»

– La sceneggiatrice Monica Rametta: «Ho pensato che la chiave per raccontarlo fosse il cammino spirituale e mistico di un uomo che è andato alla ricerca di qualcosa di alto e di altro, grazie al quale è riuscito a trasformarsi e trasformare in musica il suo pensiero»

–  Su RaiPlay Sound il podcast “Mondi lontanissimi”: 8 episodi attraverso le voci, le interviste, le confessioni e i racconti spirituali di uno degli artisti più enigmatici e luminosi della musica italiana. L’omaggio dei Dervisci il 28 dicembre Palermo e il 29 a Catania

Si sono concluse a fine novembre in Sicilia le riprese del film Franco Battiato – Il lungo viaggio, che arriverà nelle sale cinematografiche soltanto il 2, 3 e 4 febbraio 2026 come evento speciale per Nexo Studios. Il biopic, diretto da Renato De Maria e scritto da Monica Rametta, segue il percorso del giovane Battiato, interpretato da uno straordinario Dario Aita, dalla Sicilia al suo arrivo a Milano negli anni Settanta, esplorando i momenti cruciali del cammino verso il successo e accompagnandolo fino al ritorno nell’amata terra d’origine.

Secondo la sinossi del film, Battiato è «bambino curioso e affamato di vita», legato da un rapporto profondo e quasi esclusivo con la madre Grazia, interpretata da Simona Malato, e segnato invece da una relazione difficile con il padre. È in quella fase che sboccia l’amore per la musica. Negli anni Settanta si trasferisce a Milano per inseguire il sogno artistico, entrando nella scena culturale della città. Qui incontra Fleur Jaeggy (Elena Radonicich), amica e musa, primo di una serie di rapporti fondamentali per la sua crescita creativa e interiore.

Dopo gli album d’esordio, segnati da una forte sperimentazione, Battiato si avvicina alla musica commerciale e diventa autore di testi destinati a lasciare il segno, lanciando artiste come Alice e Giuni Russo (Nicole Petrelli). Parallelamente, dentro di lui si agita una profonda inquietudine: una crisi esistenziale che rappresenta il punto di svolta dell’uomo e del musicista. L’incontro con la filosofia di Gurdjieff e con nuovi maestri apre un percorso spirituale radicale che segnerà per sempre la sua opera.

Alcuni personaggi e interpreti del film: in alto a sinistra Giuni Russo ha il volto di Nicole Petrelli (a fianco). A destra Fleur Jaeggy, amica e musa di Battiato, interpretata da Elena Radonicich (in basso a sinistra). Ermes Frattini è Juri Camisaca. Al centro, Simona Malato, la madre Grazia, con il figlio Franco e Fleur in una scena del biopic

La consacrazione arriva con l’album La voce del padrone, insieme a importanti collaborazioni, «ma lui non smette di cercare qualcosa di più alto del successo», si sottolinea. «Il rapporto con la Sicilia resta un punto fermo, la sua casa e il suo rifugio. La sua vita e la sua musica diventano un viaggio continuo verso un altrove».

Il film ripercorre l’evoluzione di Franco Battiato dalla sperimentazione radicale alle serate con Giorgio Gaber e Ombretta Colli fino al successo pop, mettendo al centro il suo vero viaggio: la ricerca del sé interiore. Un racconto intimo e visionario, in cui la musica diventa il linguaggio di una tensione costante verso il trascendente, oltre ogni forma di celebrità. Nel film anche Anna Castiglia e la partecipazione straordinaria di Joan Thiele. Le musiche originali sono di Vittorio Cosma con Giuvazza Maggiore.

Dario Aita: il mio Battiato

L’attore palermitano Dario Aita è Franco Battiato

Il volto di Dario Aita, l’attore palermitano che interpreta il cantautore siciliano, scomparso quattro anni fa, non è nuovo al pubblico televisivo: ha preso parte a numerose serie di successo come Questo nostro amore, L’allieva, Il Cacciatore e Noi, remake italiano di This Is Us. Oltre alla partecipazione a La legge di Lidia Poët, Aita ha lavorato con Paolo Sorrentino in Parthenope, accanto a Celeste Dalla Porta e Daniele Rienzo, e più recentemente è entrato nella scuola della serie tv Un professore. Questa volta avrà il ruolo di protagonista, impersonando un artista esistito, conosciuto e amato da tantissime persone.

«C’è sempre un misto di felicità, preoccupazione e responsabilità quando si interpreta un personaggio realmente esistito e così amato», commenta il trentottenne attore palermitano. «Per me è davvero una emozione. Io reagisco sempre tiepidamente quando ottengo un ruolo, ma stavolta ho chiamato subito la mia compagna e la mia famiglia dicendo che avrei fatto Franco Battiato».

–          Conosceva la musica di Franco Battiato?

«Di Battiato sapevo molto poco. All’inizio ho ripescato nella memoria della mia infanzia e della mia adolescenza. Mi sono affidato alla sceneggiatura, lavorando sulle sue parole. Lui è sempre stato alla ricerca innata di un qualcosa, di un io, di se stesso, soprattutto nei primi anni. Sarà una grande fortuna se la mia ricerca su Battiato troverà un punto di incontro con la sua».

–          Nel film canta?

«Certo! In tutta la parte musicale canto io. Ovviamente sono stato seguito da un vocal coach. Un lavoro emotivamente intenso».

Dario Aita (ultimo a destra seduto sul divano) con gli altri interpreti

–          Ha un po’ paura del paragone che inevitabilmente verrà fatto?

«Paura no, è un sentimento strano».

–          Si ricorda del provino?

«Mi hanno chiesto di fare un breve video in cui dovevo cantare Prospettiva Nevski. Ho avuto la fortuna di trovare a disposizione su Milano una piccola saletta musicale che sembrava proprio tirata fuori dagli anni Settanta, avevo anche indossato un abito gessato, gli occhiali da sole, ho anche provato a mettere i capelli un po’ come li aveva lui all’epoca. Devo dire che è stato sorprendente rivedermi dopo».

–          Le tre canzoni preferite di Franco?

«In assoluto Stranizza d’amuri, L’ombra della luce e poi se la giocano a pari merito Prospettiva Nievski e Alexander Platz, che in realtà è una canzone portata al successo da Milva, ma che ha composto e cantato anche Battiato ed ha un testo fantastico, è un pezzo meraviglioso».

La genesi del biopic

Dario Aita-Franco Battiato nel periodo sperimentale

Quando è iniziata a circolare la notizia di un biopic su Battiato, molti attori si erano fatti avanti spontaneamente, rivela Leonardo Ferrara, capo struttura di Rai Fiction. «Con Renato De Maria abbiamo iniziato a fare i primi provini», racconta il capo struttura di Rai Fiction, fra i produttori del film insieme a Casta Diva Pictures. «Ci serviva un protagonista che sapesse cantare live. Abbiamo fatto vedere il provino di Dario alla nipote di Battiato, Cristina, la figlia del fratello. Guardandolo sul telefonino lei si è commossa. È stato un momento molto intenso».

Inizialmente la sceneggiatrice Monica Rametta non voleva scrivere il film. «Si sa davvero poco della vita privata di Battiato. Ci sono delle vite che sono più semplici da raccontare drammatizzandole. Poi ho capito che sarebbe stata una sfida per me fare il film», dice. È cominciato, allora, un lavoro di ricerca con la produttrice Francesca Chiappetta, amica di Franco. «Ci siamo imbarcate in una ricerca tra amici, libri e persone varie», continua Rametta. «Lui non è un personaggio canonico, dunque ci voleva qualcosa in più. Battiato per andare avanti si è guardato molto dentro, tirando fuori cose meravigliose. Mi sono ritrovata a scoprire davvero chi fosse. Così ho pensato che la chiave per raccontarlo fosse il cammino spirituale e mistico di un uomo che è andato alla ricerca di qualcosa di alto e di altro, grazie al quale è riuscito a trasformarsi e trasformare in musica il suo pensiero. Al pubblico sarà mostrato il suo rapporto con la madre, la sua ironia. Aveva una leggerezza davvero incredibile».

Mondi lontanissimi – la radio di Franco Battiato

Da oggi, lunedì 22 dicembre, è disponibile in boxset su RaiPlay Sound il nuovo podcast Mondi lontanissimi – la radio di Franco Battiato, un progetto di Edoardo De Falchi che si avvale dei materiali dell’Archivio Radio Rai. È un viaggio sonoro in otto episodi attraverso le voci, le interviste, le confessioni ironiche e i racconti spirituali di uno degli artisti più enigmatici e luminosi della musica italiana. 

Nel corso della sua lunga carriera, Franco Battiato è stato protagonista di numerose interviste ed esibizioni dal vivo andate in onda sulla radio e sulla televisione di Stato. Tra questi materiali conservati negli archivi Rai sono stati recuperati, memorie e momenti irripetibili che raccontano i molteplici “mondi” di Battiato, come del resto ha fatto lui nei suoi interventi, sempre con allusioni, spesso con ironia. 

Ascoltandolo in questi frammenti, si possono intravedere le tante facce della sua vita e della sua opera, la molteplicità dei suoi interessi, la profondità di certe sue intuizioni, tutti elementi disseminati anche nelle canzoni, tra citazioni colte e diversi livelli di lettura. A partire dai ricordi dell’infanzia siciliana, attraverso le varie fasi della propria carriera artistica e gli “incontri” che gli hanno cambiato la vita, Battiato offre un racconto ricco di avventure dello spirito e di viaggi in oriente, ma anche di tenerezza e di ironia.

L’omaggio dei Dervisci Rotanti in Sicilia

“Voglio vederti danzare…”, chi non ricorda i Dervisci Rotanti che Franco Battiato evoca in una delle sue più celebri canzoni? Quest’anno – l’anno in cui il cantautore avrebbe festeggiato ottant’anni – i Dervisci danzano a Palermo il 28 dicembre, alle 21 al Teatro Golden e il 29 al Teatro Metropolitan di Catania. In scena i Dervisci Rotanti di Istanbul e del Mevlana Ensemble di Süleyman Erguner, il gruppo che collaborava stabilmente con Battiato e con cui il Maestro si esibì in uno dei suoi ultimi concerti nella città turca.

Quella dei dervisci è una danza-cerimonia antichissima che l’Unesco ha riconosciuto Patrimonio dell’Umanità, un movimento mistico fatto di vorticose giravolte al suono ipnotico di flauti e tamburi per simboleggiare il moto degli astri. Con dodici performer sul palcoscenico tra musicisti e danzatori, l’appuntamento con l’ensemble turco è un omaggio a Battiato che ne celebra la capacità di mettere in dialogo attraverso la sua musica, culture e mondi sonori apparentemente distanti.