Per l’anno prossimo il Tesoro prevede emissioni nette – cioè al netto di quelle necessarie a rifinanziare titoli che giungono a scadenza – negative per i Btp a 3 e 5 anni e per i 15 e 30 anni, e invece positive per i sette e dieci anni e per il 50 anni oltre che per il Btp Short Term. Sempre nel 2026 il Mef “continuerà a proporre” titoli retail per “consolidare il coinvolgimento di questa platea di investitori” “dopo “l’ottimo riscontro” dei mesi passati. Nel dettaglio “sarà valutata l’opportunità di effettuare una o più emissioni di Btp Valore, riservandosi massima flessibilità nella definizione della struttura finanziaria, con riferimento a scadenza, tipologia e periodicità delle cedole, premio finale riservato agli investitori retail, nonché previsione dell’opzione di rimborso anticipato del capitale”. Il Mef poi “potrebbe valutare” una nuova emissione del Btp Italia di cui giunge a scadenza un titolo per circa 6,45 miliardi. Le Linee guida prevedono poi “l’ulteriore sviluppo del comparto dei Btp Green attraverso un volume complessivo di emissioni utile a favorire la liquidità dei singoli titoli e le necessità degli investitori specializzati Esg”.