di
Valentina Baldisserri e Ilaria Sacchettoni
Nuovo attacco del vicepremier Salvini ai giudici dell’Aquila: «Un atto di violenza separarli a Natale». Dopo la visita lampo Nathan Trevallion è andato a trovare alcuni amici: «È debilitato», dice il sindaco di Palmoli
Natale in famiglia, però contingentato. Dalle 12.30 del 25 dicembre, uscito dalla casa famiglia che ospita figli e moglie a Vasto, Nathan Trevallion è un padre solo, l’altra metà di una coppia costretta a ripensare il proprio sistema educativo, pena la decadenza della potestà genitoriale. Così lo ha descritto già in mattinata il sindaco e amico Giuseppe Masciulli che, da Palmoli, continua a seguirne le complicate vicende. «L’ho trovato debilitato, stanco e deluso» ha detto il primo cittadino del comune di Chieti dopo averlo sentito la sera della Vigilia. Un altro amico, il ristoratore Armando Carusi (che gli ha messo a disposizione il proprio casolare in attesa dei lavori di ristrutturazione dell’abitazione nel bosco) fa sapere che almeno Nathan non è completamente solo: «Dopo la visita nella casa famiglia è andato da un suo conoscente. Non è rimasto in solitudine almeno…».
Salvini: «I bimbi non appartengono allo Stato»
Non tutto è perduto sotto il profilo familiare. Gli avvocati dei Trevallion invitano a guardare avanti e ad affrontare le prossime prove — l’analisi psico-diagnostica disposta dai giudici, per prima cosa — con equilibrio e qualche ottimismo. Il silenzio imposto dalla festa viene rotto, intanto, dalla politica. Il vice premier Matteo Salvini è tornato sulla questione con un lungo video nel quale ha (nuovamente) attaccato i giudici del Tribunale dei Minorenni dell’Aquila ritenendoli unici responsabili del mancato festeggiamento in famiglia (in verità erano stati i vertici della casa famiglia a respingere l’ipotesi di un prolungamento dei tempi di visita, per ragioni organizzative): «Così hanno scelto — ha detto – i giudici dell’Aquila e gli assistenti sociali. Per me è una vergogna. Separare quei tre bambini dalla mamma e dal papà anche nel giorno di Natale è un atto di una violenza, di un’arroganza, di una cattiveria gratuita, vergognoso e incommentabile. I bimbi non appartengono allo Stato ma al cuore e all’affetto della loro mamma e del loro papà».
I consulenti e gli psicologi
Al di là, tuttavia, delle parole vi sono fatti che andranno affrontati a partire da dopodomani. Secondo il provvedimento a firma dei magistrati, la psicologa Simona Ceccoli avrà accesso al completo dossier sui Trevallion — ordinanze, relazioni, pronunciamenti- documentazione depositata dalla difesa — in tempi rapidissimi. Mentre i servizi sociali hanno tempo fino al prossimo 30 dicembre per trasmettere copia della loro ultima relazione all’esperta. Dopodiché inizierà il lavoro vero e proprio della psicologa dell’Aquila che dovrà «compiere un’indagine personologica e psicodiagnostica del profilo di personalità di ciascun genitore». In questo periodo la famiglia nominerà il proprio consulente in modo da poter seguire per esteso e in tempo reale gli approfondimenti. Non sembra, almeno così è trapelato, che l’indagine preoccupi Nathan e Catherine Trevallion convinti che un’osservazione approfondita delle loro personalità possa aiutare nel percorso di ricongiungimento.
Vai a tutte le notizie di Roma
Iscriviti alla newsletter di Corriere Roma
25 dicembre 2025
© RIPRODUZIONE RISERVATA