Gli eventi del fine settimana, ogni giovedì
Iscriviti e ricevi le notizie via email
Decorava il coro d’inverno del convento di clausura, dove si custodiva una reliquia della vera croce, il dipinto murale seicentesco di suor Eufrasia della Croce, tornato visibile, dopo anni di occultamento, nella mostra Gam 100. Un secolo di Galleria comunale 1925-2025, inaugurata ieri alla Galleria d’Arte Moderna, dove sarà ospitata fino all’11 ottobre, con una rotazione di opere a primavera e alcuni inediti.
APPROFONDIMENTI
IL PERCORSO
Nel centenario della sua istituzione, la Gam racconta la sua storia, fatta anche di luoghi diversi, e quella della collezione, con oltre 120 opere – più di 3000 quelle nel patrimonio museale – da Sartorio a Balla, da Carrà a Sironi, Depero, Donghi, Guttuso, de Chirico, fino a Strazza, Pignotti, Montessori con lavori acquisiti quest’anno. E la “sorpresa” del dipinto murale del XVII secolo – visibili i segni di restauri ottocenteschi – riconducibile alla costruzione del convento. Curato da Ilaria Miarelli Mariani e Arianna Angelelli con Paola Lagonigro, Ilaria Arcangeli, Antonio Ferrara e Vanda Lisanti, l’iter ripercorre l’evoluzione della Galleria, e, di fatto, attraverso le acquisizioni, testimonia i cambi di sguardo e gusto, nel tempo. A essere illustrato è un viaggio nella storia di Roma, che inizia nel 1883, con l’acquisto di opere nell’Esposizione delle Belle Arti a Palazzo delle Esposizioni, prosegue con l’inaugurazione del primo spazio dedicato ai lavori di arte contemporanea di proprietà del Comune – il 28 ottobre 1925 a Palazzo Caffarelli – approda all’individuazione della sede attuale, nel 1995, alla riapertura nel 2012, e arriva a oggi.
Ecco allora il Futurismo, la Secessione romana, il movimento Novecento, il Realismo magico, la Metafisica di de Chirico, il secondo Futurismo.
E ancora, la Scuola Romana, la Neoavanguardia, le sperimentazioni Anni Sessanta, le “narrazioni” degli anni Duemila. Un secolo di visioni – e fermento – della città.
© RIPRODUZIONE RISERVATA