Firenze, 26 dicembre 2025 – L’influenza è arrivata e, soprattutto da una settimana a questa parte, sono veramente molti i fiorentini a letto, tra febbre alta, dolori muscolari e spossatezza.
A fotografare la situazione è Elisabetta Alti, vicepresidente dell’Ordine dei medici di Firenze: “Tanti ammalati sì, soprattutto negli ultimi dieci giorni. Da circa una settimana possiamo dire che l’influenza è veramente arrivata. A essere più colpite sono le famiglie con bambini piccoli”.
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Il picco tra Natale e fine anno
Secondo i medici, l’ondata influenzale è destinata a crescere ancora. “Il picco è previsto più o meno durante le feste di Natale e a cavallo dell’ultimo dell’anno – spiega Alti – e tutti i medici di base sono impegnati a fronteggiare i casi in aumento”.
Un andamento che quest’anno presenta una particolarità: “Stiamo vedendo un incremento rapido, arrivato un pochino prima rispetto ad altre stagioni. È una diffusione che si è accelerata in pochi giorni”.

A letto con l’influenza
Sintomi più intensi e ceppo dominante
A circolare con maggiore forza è il ceppo influenzale A (H3N2), che resta quello prevalente anche sul territorio fiorentino e toscano. “La durata tipica dell’influenza – spiega la vicepresidente dell’Ordine dei medici – è di 5, 6, 7 giorni, con febbre alta, dolori, grande stanchezza”.
Sintomi che quest’anno vengono avvertiti in modo particolarmente marcato, pur senza un aumento delle forme gravi. Un quadro che trova conferma anche nei dati nazionali.
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I numeri dell’Iss e il quadro in Toscana
Secondo l’ultimo rapporto della sorveglianza RespiVirNet dell’Istituto superiore di sanità, nella settimana dall’8 al 14 dicembre l’incidenza delle infezioni respiratorie acute in Italia è salita a 14,7 casi per 1.000 assistiti, rispetto ai 12,4 della settimana precedente. I nuovi casi stimati sono circa 817 mila, per un totale di quasi 5 milioni dall’inizio della sorveglianza.
La Toscana rientra tra le regioni a intensità media dell’epidemia, ma con un trend in crescita, in linea con il resto del centro-nord. L’incidenza più elevata si registra, come di consueto, tra i bambini da 0 a 4 anni, con circa 42 casi ogni 1.000 assistiti, dato che trova riscontro anche negli ambulatori pediatrici fiorentini.

Tanti a letto con l’influenza
Bambini e giovani adulti i più colpiti
La diffusione del virus riguarda soprattutto bambini e giovani adulti, mentre gli anziani risultano relativamente più protetti. “Vediamo meno casi negli anziani – sottolinea Alti – proprio grazie all’alta copertura vaccinale, che è anche potenziata”.
Diverso il discorso per i più giovani: “I giovani adulti, se non affetti da patologie croniche, sono meno propensi a vaccinarsi. Invece la loro vaccinazione sarebbe fondamentale per evitare la diffusione del virus”.
Vaccinarsi? Si è ancora in tempo
Il messaggio dei medici è chiaro: non è troppo tardi per vaccinarsi. “Il vaccino copre – ribadisce Alti – e ci si può vaccinare anche adesso per evitare di ammalarsi tra 10-15 giorni”.
Una scelta che non tutela solo il singolo, ma contribuisce a ridurre la circolazione del virus in una fase in cui i contatti sociali aumentano.
Gli altri virus e il ruolo del Covid
Accanto all’influenza, continuano a circolare anche altri virus respiratori: virus respiratorio sinciziale, Sars-CoV-2, rhinovirus, coronavirus umani non Covid, adenovirus e parainfluenzali. Una co-circolazione che aumenta il rischio di co-infezioni, soprattutto nei soggetti fragili.
Per quanto riguarda il Covid, però, la situazione appare sotto controllo: “Non abbiamo particolari segnalazioni di forme che stanno colpendo di più – spiega Alti – in questo momento sta circolando soprattutto il virus influenzale. Il Covid ormai si sta destagionalizzando: può svilupparsi anche in primavera o a fine estate”.
Le raccomandazioni per evitare i contagi
Il Ministero della Salute invita a non abbassare la guardia e a seguire alcune semplici regole per limitare la diffusione dei virus respiratori: vaccinarsi contro influenza e Covid, soprattutto se anziani o fragili; lavare spesso le mani; coprire bocca e naso quando si starnutisce o tossisce; evitare contatti ravvicinati con persone malate; arieggiare i locali chiusi e usare la mascherina in luoghi affollati o in presenza di soggetti vulnerabili se si hanno sintomi.