© Sirotti



Una carriera speciale quella di Geraint Thomas. Ciclista professionista ormai solo per pochi giorni, per una stranezza normativa che l’UCI sta cercando di modificare venendo incontro alle esigenze delle squadre, il gallese ha vissuto 19 stagioni in gruppo, la gran parte con la maglia della Sky / Ineos. Dopo le prime stagioni con la Barloworld, l’allora campione olimpico di Londra e due volte iridato su pista (ripeterà nel 2012 il titolo a cinque cerchi, anno in cui vincerà anche il suo ultimo mondiale in un velodromo) approderà infatti alla corte di Dave Brailsford sin dal primo anno di esistenza del team, per poi rimanerci per tutto il resto della sua carriera, prima del passaggio nella dirigenza annunciato nelle scorse settimane.

Un legame profondo dunque con la squadra inglese, nella quale è arrivato con ambizioni sul pavé, per poi tramutarsi in un uomo da grandi giri, seguendo le orme di Bradley Wiggins. Una carriera ricca di successi e cambiamenti che sono stati un tutt’uno con quella della formazione che ha in qualche modo stravolto il ciclismo all’inizio dello scorso decennio, dominando la scena soprattutto al Tour de France dove sono arrivati sette successi in otto anni (interrotti dal solo trionfo di Vincenzo Nibali nel 2014).

Una svolta storica che da subito ha ricevuto ostilità. “Molti non ci apprezzavano – ricorda per L’Equipe –  Una squadra nuova, tanti soldi, grandi discorsi, non proveniente da un paese tradizionalmente legato al ciclismo… Avevamo i rulli per riscaldarci, mentre nessun altro li aveva. Tutti ci guardavano e dicevano: ‘Chi diavolo sono questi ragazzi? Voi giovani non dovreste essere qui’. E poi abbiamo vinto”.

Critiche che non sono mancate nel corso della sua intera carriera, ma che lui ha saputo usare e trasformare in benzina per diventare ancora più forte: “A volte mi inventavo delle storie nella mia testa – ammette – Nel 2019, anche se in realtà non l’avevo sentito dire, pensavo: ‘Probabilmente la gente pensa che la mia vittoria al Tour del 2018 sia stata solo un colpo di fortuna’. Questo mi ha solo motivato di più”.

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