Mauro Giannetti ricorda la terribile crisi di Tadej Pogačar al Tour de France 2023. Nella sua straordinaria carriera lo sloveno ha vinto quasi ogni corsa principale: nel 2025 il suo bottino è arrivato a quota 4 Tour de France, un Giro d’Italia, due Mondiali, 5 Lombardia, 3 Liegi-Bastogne-Liegi e 2 Giri delle Fiandre, oltre a una serie di successi in altre competizioni. Nel 2023, però, c’è stata quella che probabilmente è stata la sua giornata più difficile: la crisi sul Col de la Loze nella diciassettesima tappa della Grande Boucle, con arrivo a Courchevel. Quel giorno il corridore dell’UAE Team Emirates XRG, partito con 1’48” di ritardo dalla maglia gialla Jonas Vingegaard, è andato in difficoltà, arrivando a più di 7′ dal vincitore Felix Gall e 4’30” dal danese. Nonostante quello, il classe ’98 ha portato a termine la tappa, difendendo la seconda posizione in classifica generale.

In un’intervista al magazine RIDE Mauro Gianetti, team principal della UAE Team Emirates XRG, ha ricordato quella giornata difficile, sottolineando il grande carattere dello sloveno nel portare a termine la tappa: “Un campione come lui, completamente esausto, che raggiunge la linea del traguardo sette minuti dietro il vincitore, dopo aver perso tutto… Il 90% degli altri corridori si sarebbero ritirati quel giorno e avrebbero mollato per malattia. Avrebbero abbandonato il Tour. Lui avrebbe potuto ritirarsi. Avrebbe potuto piangere. Avrebbe potuto mostrare che non ce la faceva più. Ma non lo ha fatto. Ha accettato la sua sconfitta e ha voluto combattere per avere un riscatto in quel Tour. Ha avuto il coraggio di perseverare e non prendere la via d’uscita più facile. Tre giorni dopo, ha vinto una tappa sui Vosgi e si è assicurato la seconda posizione nella classifica generale. Chapeau!”.

Il numero uno della UAE Team Emirates XRG ha dato una lettura diversa di quel momento di difficoltà: “In un certo senso, quel giorno è stato il migliore della sua carriera. Non solo per Tadej, ma anche per il team, quel momento ci ha aperto gli occhi. Abbiamo realizzato che avevamo bisogno di investire di più sulla nostra bicicletta da cronometro, perché all’epoca non era abbastanza leggera per le salite. Abbiamo anche migliorato la posizione di Tadej sulla bici da cronometro, il suo casco, il suo abbigliamento… Abbiamo scandagliato ogni cosa per vedere dove potesse ottenere qualche secondo e colmare il gap dalla Visma | Lease a Bike”.

“A champion like him, completely exhausted, reaching the finish line seven minutes behind the leader, having lost everything… 90% of the other riders would have quit that day and given up due to illness. They would have abandoned the Tour,” Gianetti said.