Non solo il Museo del Fumetto. Nel futuro della palazzina ex Atm ci sono nuovi progetti culturali. Il Comune di Milano ha pubblicato l’avviso pubblico per la concessione d’uso a titolo oneroso degli spazi di viale Campania 12. Il complesso immobiliare, di proprietà del municipio e già sede del Museo del Fumetto, sarà destinato a ospitare un progetto culturale e sociale, con prevalente vocazione espositiva ma integrato con attività educative, aggregative e di prevenzione del disagio sociale.

Chi può partecipare al bando

La palazzina ex Atm si sviluppa su una superficie complessiva di circa 1.471 metri quadrati, con spazi espositivi interni al piano terra e al primo piano, una caffetteria con area esterna, uffici, bookshop, depositi, terrazzi e un’area pavimentata in prossimità dell’ingresso del Giardino “Oreste Del Buono”. 

Secondo quanto riportato nell’avviso pubblico, potranno inoltre essere previsti punti di ristoro e attività commerciali o artigianali a supporto del progetto, purché non prevalenti e coerenti con le finalità culturali previste: non potranno eccedere il 30% della superficie totale dell’immobile. Il bando per l’assegnazione, che segue le linee guida approvate dalla giunta, è aperto a realtà profit o enti del terzo settore, anche in forma associata.

Il canone: 67mila euro all’anno

La concessione avrà una durata di 12 anni non rinnovabili e prevede un canone annuo di 67mila euro, con riduzioni del 30% per associazioni senza scopi di lucro. Il concessionario dovrà realizzare a propria cura una serie di interventi di manutenzione straordinaria per i quali il Comune di Milano corrisponderà un contributo massimo di 1,2 milioni di euro. 

Le domande di partecipazione dovranno essere presentate entro il 20 marzo 2026. Il bando completo e i modelli di domanda sono disponibili sul sito del Comune di Milano. L’obiettivo – si legge nell’avviso – è “assegnare l’immobile a realtà profit o enti del terzo settore che possano offrire uno spazio aggregativo e sociale che attragga la popolazione del quartiere e della città con proposte culturali e formative che abbiano una finalità aggregativa e preventiva del disagio che frequentemente si sviluppa nelle periferie cittadine, nonché di presidio sul territorio, anche mediante lo spazio caffetteria e il bookshop”.