Piscine incredibili, queste sembrano create con l’IA, ma in realtà sono dipinte a mano.
“Le onde sono il linguaggio del mare”, afferma l’artista cubano Diango Hernández, che incanala questa idea nella sua serie di piscine, esplorando l’acqua sia come strumento visivo che come modo di pensare. “Un linguaggio che può essere usato per dipingere, per creare immagini di un mondo più fluido, un mondo senza rigidità”. Nato nella storica città interna di Sancti Spíritus, nel centro di Cuba, Hernández è cresciuto cercando la costa, trovando nel ritmo delle onde un senso di felicità e completezza. Questo rapporto precoce con l’acqua sarebbe poi diventato il fondamento emotivo e concettuale del suo lavoro. Questa impronta precoce è emersa con particolare chiarezza nella serie Piscinas Olaistas, un corpus di opere che raffigurano piscine incredibili che sembrano brillare tra memoria e architettura.
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Courtesy of Diango Hernández
Realizzata tra il 2015 e il 2025, Piscinas Olaistas presenta piscine immaginarie che uniscono pittura e scultura in un unico lavoro, la cui tranquilla precisione riflette la formazione iniziale di Hernández nel campo del design industriale. A prima vista, le opere sembrano quasi generate digitalmente, il tipo di rendering surreale che si potrebbe vedere online. Eppure ognuna di esse è stata faticosamente creata a olio, per ricordare che le mani dell’uomo possono ancora superare la fredda perfezione dell’algoritmo, con le loro linee curve, le superfici blu-verdi cangianti e i motivi dolcemente ondulati che evocano l’acqua in costante movimento. Più che un’amenità da giardino, ogni piscina è una metafora del flusso e riflusso della vita, che ricorda l’infanzia dell’artista e riflette il suo costante interesse per i modi in cui l’acqua si connette al corpo e alla mente umana. Non si tratta di vere piscine da usare, quindi, ma di opere concettuali, cariche di significato.