
L’ultimo Ethan Hunt della nostra vita? Stasera in prima vision tv arriva Mission: Impossible The Final Reckoning ultimo capitolo della saga action-spy con Tom Cruise.
ARRIVANO, IN PRIMA VISIONE TV, GLI ULTIMI 169 MINUTI di una saga che ha fatto la storia del cinema. Oggi 26 dicembre, in prima visione televisiva, arriva Mission: Impossibile The Final Reckoning di Christopher McQuarrie. Ovvero, Mission: Impossible 8, sequel diretto di Mission: Impossible Dead Reckoning (2023).
Mission: Impossible 8 (The Final Reckoning) arriva in prima visione tv stasera su Sky Cinema uno, in esclusiva su NOW e sempre disponibile on demand (anche in 4K). Sky, in aggiunta, ha dedicato un’intero canale alla saga dove sono visibili tutti i 7 film precedenti.

Tom Cruise (Ethan Hunt) e (da sinistra) Pom Klementieff (Paris), Greg Tarzan Davis (Degas), Simon Pegg (Benji Dunn) e Hayley Atwell (Grace)
Quelli di una franchise da oltre 4 miliardi 694 milioni di dollari incassati nel mondo (budget totale 1 miliardo e 519 milioni) che riassumiamo qui, in ordine cronologico qui sotto. In realtà tutto partì da un telefilm (Mission Impossible, 1966 – 1973).
- 1996 Mission: Impossible di Brian De Palma, con Tom Cruise
- 2000 Mission: Impossible 2 di John Woo
- 2006 Mission: Impossible 3 di J.J. Abrams
- 2011 Mission: Impossible Protocollo fantasma di Brad Bird
- 2016 Mission: Impossible Rogue Nation di Christopher McQuarrie
- 2018 Mission: Impossible Fallout di Christopher McQuarrie
- 2023 Mission: Impossible The Dead Recking di Christopher McQuarrie
- 2025 Mission: Impossible The Final Reckoning di Christopher McQuarrie
Due mesi dopo i fatti narrati nel precedente Dead Reckoning… Il super agente Ethan Hunt (Tom Cruise) e il suo team (Ving Rhames, Simon Pegg, Hayley Atwell) sono di nuovo sulle tracce del pericoloso terrorista internazionale Gabriel (Esai Morales). Quest’ultimo intende assecondare l’“Entità”, ovvero l’Intelligenza Artificiale, una vera minaccia per le sorti del mondo. L’ombra dell’apocalisse nucleare è sempre più vicina. Gabriel ucciderà una persona molto cara a Hunt. L’agente, ripresosi dal lutto, torna in azione per salvare di nuovo il mondo.
Il progetto finale del doppio film Dead e Final Reckoning è stato rimandato a lungo causa pandemia (prima) e scioperi degli sceneggiatori (poi). Già Dead Reckoning aveva una “meccanicità” narrativa abitualmente estranea alla serie. Eppure sapeva entusiasmare con un finale mozzafiato. Stavolta l’operazione non riesce a essere altrettanto efficace. Il regista Christopher McQuarrie ha diretto gli ultimi quattro capitoli (da Rogue Nation). È il regista anche di Fallout, una delle avventure più memorabili, nonché il film che ha incassato di più dell’intera saga (2018). Eppure il suo capitolo finale non riesce ad appassionare del tutto.
Troppo chiaramente “teorico”: elogio dell’analogico e del ritorno al “reale” Vs. digitale e intelligenza artificiale. Dal 1996 a oggi, quasi 30 anni saga hanno segnato il nostro immaginario in modo indelebile. Dal cult di Brian De Palma, ispirato alla serie tv anni ’60, a John Woo, da J.J. Abrams fino a David Bird e Christopher McQuarrie. Le regìe sono state quasi sempre al servizio della saga e dell’azione più estrema. Quest’ultima avventura è in parte deludente soprattutto perché cerca un’improbabile retcon (continuità retroattiva) piuttosto forzata con tutti i film precedenti.
Più verboso rispetto al solito, dura quasi tre ore di cui solo un’ora di vera azione entusiasmante. Tom Cruise, un volto mille volti, un corpo coriaceo quasi come in realtà nessuno a Hollywood, è nuovamente stuntman di se stesso. Le sequenze più memorabili le ha girate davvero nei fondali marini e nei cieli su vecchi aerei lanciati a tutta velocità. Notevole anche il ritorno in scena dell’agente della CIA William Donloe (Rolf Saxon), l’uomo che nel primo film di De Palma veniva raggirato con dosi massicce di lassativo. Come continuità con il passato era più che sufficiente… Che ne sarà ora della saga?