di
Gaia Piccardi
Sedici confronti diretti, sei (tre nelle finali Slam) solo quest’anno: un equilibrio sostanziale su tutte le superfici. Ecco perché i predestinati annullano i vecchi ragionamenti sui Big Three
La statistica più incredibile con cui si è chiuso l’anno domini 2025 del tennis, sottolinea un equilibrio mai visto: con i 150 punti giocati alle Finals di Torino, 78 finiti nelle tasche del vincitore-bis Jannik Sinner e 72 conquistati da Carlos Alcaraz, il 16° confronto a livello Atp ha consegnato all’imminente 2026 una situazione di totale parità.
Dal primo incrocio del 3 novembre 2021 all’ultimo in ordine di tempo del 16 novembre 2025 (curiosamente finiti entrambi 7-6, 7-5: a Parigi Bercy per Carlitos, a Torino per Jannik) sono stati 3302 i punti giocati l’uno contro l’altro. Bilancio fin qui: 1651 a 1651. Chiunque vinca il primo punto del prossimo match (la sfida del 10 gennaio a Seul non conta: è un’esibizione), passa in testa.
Nello sport in cui non tutti i punti contano nello stesso modo né basta farne di più per annettersi l’incontro (la rocambolesca finale del Roland Garros è finita 193-192 per lo sconfitto…), lo stallo tra Alcaraz e Sinner, n.1 e 2 del ranking, si ripercuote sulle quattro superfici del tennis, rendendo obsoleto il ragionamento con cui abbiamo regolato il traffico di Slam nei tre lustri dei Big Three: Djokovic, l’uomo dei 24 Major, ha edificato una supremazia conquistata in rimonta sul veloce (14 titoli tra Australia e Open Usa), e impreziosita dall’erba (7 Wimbledon); Nadal, imbattibile sul rosso per 17 anni (a Parigi ha perso solo da Söderling e Djokovic), ha nei 14 Roland Garros l’architrave dell’immortalità; Federer, ritirato a quota 20, ha avviato in Church Road la leggenda più all around (6 Australian Open, 8 Wimbledon, 5 Open Usa), tappando il vulnus della terra con un unico urrah (2009), complice Söderling, a cui ogni Natale il maestro svizzero dovrebbe mandare un tir di champagne.
Nell’era di Sinner e Alcaraz, la divisione tra terra, erba, veloce indoor e all’aperto, non regge più. E se è vero che la prossima sfida di Jannik è espugnare il rosso di Parigi e il primo obiettivo di Carlos è dimostrare già a Melbourne di non essere uscito terremotato dalla clamorosa rottura con Juan Carlos Ferrero (Alcaraz senior ha provato a ridurgli la percentuale sui guadagni del figlio, enormemente cresciuti, il coach ha detto no; ma l’impressione è che il clan di Carlitos, più che Carlitos, non vedesse l’ora di sbarazzarsi di una figura ingombrante), è altrettanto certo che Jannik sia stato a tre passi dal trono del Roland Garros e che Carlos sappia vincere sul veloce (due dei sei Slam firmati a 22 anni arrivano da lì), benché i numeri dicano che il veloce indoor resta un habitat pesantemente sinneriano. A parità di titoli in carriera, 24 a testa, dieci sono stati vinti in sala da Sinner, appena uno da Alcaraz. È una falsa prospettiva, però, quando si arriva ai confronti diretti in queste condizioni: 1-1, due set e 25 game a testa, 161-153 i punti a favore del ragazzo di Murcia (51%-49%). Jannik allarga la forbice (54%-46%) sull’erba di Londra, indirizzo delle due sfide a Wimbledon, gli ottavi 2022 e la finale di quest’anno, con i tre set su cinque che giocano un ruolo pesante: 2-0 i match, 6-2 i set, 46-33 i game, 270-232 i punti, tutto a vantaggio di Sinner. È all’aperto che Alcaraz ha scavato il gap del 2024 (3-0) e ha provato ad andare in fuga nel 2025 (4-2), stagione nella quale i due si sono affrontati in tre finali Slam su quattro (Spagna-Italia 2-1). Più le Finals.
La previsione è che la velocità di crociera dei predestinati, salvo cataclismi, renderà inavvicinabile l’attico dei Major a chiunque altro anche nel 2026. Prima sfida possibile: la finale dell’Australian Open, dove saranno teste di serie numero 1 e 2. «Non ha debolezze, è velocissimo e gioca ogni punto come l’ultimo: è la mia asticella più alta» dice Jannik di Carlos. «Difesa e attacco hanno la stessa efficacia e potenza. Non ha sbavature» dice Carlos di Jannik. L’amicizia è puro marketing: tolgono il sonno l’uno all’altro, quei due.
27 dicembre 2025
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