di
Marco Sabella
Oll’origine della corsa delle quotazioni il calo dei tassi di interesse e la forte domanda per usi industriali oltre che di investimento. Il target per fine 2026 è a 75 dollari l’oncia
Oro, argento e platino – anziché mirra – sono la nuova preziosa triade portata in dono dai mercati agli investitori in questa fine 2025. Infatti, dopo i continui record dell’oro, che è arrivato a toccare un picco massimo di quasi 4.400 dollari l’oncia il 20 ottobre scorso e adesso veleggia di poco al di sotto di sotto a quota 4.365 dollari, è l’argento che conquista il record dei rialzi di dicembre. Anche ieri, 17 dicembre, il metallo «bianco» ha registrato un balzo in avanti del 5,18% che ne ha portato le quotazioni a 66,58 dollari l’oncia, dopo che nella seduta precedente il rialzo era stato del 4,45%. In pratica i prezzi sono più che raddoppiati dal giugno scorso, quando le quotazioni viaggiavano intorno ai 33 dollari l’oncia.
L’oro guida le danze
Il rally – secondo gli analisti – ha ancora spazio per proseguire e può trarre
vantaggio dalla corsa proprio dalla corsa dell’oro. Il metallo prezioso è destinato a prolungare la sua avanzata fino al 2026, scrive Bloomberg, data la possibilità di ulteriori tagli dei tassi da parte della Fed e la prospettiva di continui e solidi acquisti da parte delle banche centrali. La previsione di due delle principali banche statunitensi, JPMorgan e Bank of America, è che le quotazioni del metallo possano raggiungere i 5mila dollari l’oncia entro la fine del 2026.
Argento: il target è a 75 dollari l’oncia
Ma torniamo all’argento, le cui quotazioni sono raddoppiate da giugno e cresciute di oltre il 120% da inizio 2025 raggiungendo il record storico mai toccato in precedenza di 66 dollari l’oncia. Secondo gli analisti questa corsa è trainata dagli investimenti ma ha alle spalle anche una forte spinta speculativa che si innesta su una scarsità di offerta e soprattutto sul boom della domanda per usi industriali. L’argento infatti trova impiego nei tecnologie legate ai data center e all’Intelligenza artificiale, oltre che nella produzione delle celle solari e dei veicoli elettrici. Tutti questi fattori, da quelli finanziari, legato al calo dei tassi di interesse negli Stati Uniti, alle scorte meno abbondanti che in passato al di fuori degli Usa, alla consistente domanda per usi industriali, creano nel loro complesso le condizioni per un ambiente favorevole a una ulteriore crescita delle quotazioni. Gli strategist per le materie prime di Wisdom Tree, una casa di investimento, prevedono, per esempio, un prezzo di 75 dollari l’oncia alla fine del prossimo anno.
Il rischio speculazione
Gli analisti del gruppo elvetico Julius Baer mettono in guardia tuttavia dai rischi della speculazione. «Quando c’è una una forte performance dei prezzi questo attira i trader, in particolare cinesi, come dimostra l’aumento dei volumi degli scambi», osserva Carsten Menke di Julius Baer. C’è poi l’incognita della forte volatilità dei prezzi dell’argento, anche questa legata alla speculazione. Le quotazioni dell’argento sono soggette a correzioni improvvise, in particolare in correlazione con l’andamento del prezzo dell’oro. Se l’oro si muove in una direzione o nell’altra dell’x percento è possibile che la variazione in aumento o in diminuzione del prezzo dell’argento sia almeno doppia, proprio perché il mercato è più piccolo, meno liquido e di conseguenza più volatile.
27 dicembre 2025 ( modifica il 27 dicembre 2025 | 07:57)
© RIPRODUZIONE RISERVATA
