Ancona, 27 dicembre 2025 – Continua la rubrica sulle truffe in collaborazione con i carabinieri di Ancona. Oggi è la volta della truffa del bancomat. Nel nostro Paese è decisamente forte la tendenza ad effettuare pagamenti in contanti. Lo testimonia anche un recente rapporto del Centro Studi Unimpresa, che ha quantificato in circa 1 miliardo di euro il volume dei prelievi bancomat effettuati dagli italiani ogni giorno. Una bella occasione per gli specialisti delle truffe, che notoriamente tra le abitudini diffuse riescono a trovare valide opportunità di arricchimento.
Sportelli Atm nel mirino dei truffatori con il ‘cash trapping’ e lo ‘skimming’
Sono proprio gli sportelli Atm a fare da cornice a due tipologie di raggiri seriali: il ‘cash trapping’ e lo ‘skimming’, differenti modalità per sottrarre danaro a partire da un banale prelievo al bancomat (ma che si adattano anche ad altri tipi di accettatori di tessere di pagamento). A parlarne è il Maresciallo Capo Andrea Di Battista, Comandante della Sezione Radiomobile dei Carabinieri di Ancona che a maggio scorso ha rinvenuto un aggeggio acchiappasoldi sul bancomat dell’ufficio postale di via Maratta.
Ecco come funzionano
«Un utente ha avuto la prontezza di notare e di segnalarci una strana appendice applicata sulla bocchetta di erogazione del danaro. Si trattava di un dispositivo di cash trapping, un congegno del tutto uguale allo sportellino che copre la fessura da cui vengono espulsi i contanti, che invece di fuoriuscire venivano catturati al suo interno, al punto da far pensare che il prelievo non fosse andato a buon fine o che l’Atm fosse in avaria.
Una replica fedele della fessura dove si inserisce la carta
In passato però ci sono stati segnalati anche casi di skimming, che somigliano molto a quello citato. In queste circostanze il congegno è una replica fedele della fessura dove si inserisce la carta ed ha al suo interno uno ‘skimmer’, un lettore di bande magnetiche che ne memorizza i dati. Parallelamente viene camuffata nella struttura del bancomat una microtelecamera che riprende e registra la digitazione del codice pin. Con questa procedura i truffatori dispongono quindi di tutti i dati per poter clonare la tessera ed effettuare pagamenti e prelievi a proprio piacimento». In effetti un caso di skimming è stato riscontrato dai Carabinieri il 2 dicembre scorso, al self service di un distributore di carburante sulla Flaminia.
«Per proteggersi -continua Di Battista- è opportuno controllare sempre lo sportello Atm per eventuali manomissioni (che con un po’ di attenzione si noteranno), coprire la tastiera durante la digitazione del pin, attivare le notifiche delle operazioni bancarie e tenere ridotto allo stretto necessario il limite massimo di prelevamento giornaliero»