Chiacchierando col New York Times, Sigourney Weaver ha raccontato di un James Cameron molto diverso da quello che l’ha diretta in Avatar: Fuoco e Cenere. Più nervoso e aggressivo, tanto che sul set di Aliens: Scontro Finale decise di rimproverarlo…
Sigourney Weaver è grata a James Cameron: in Avatar: Fuoco e Cenere interpreta tramite performance capture persino l’adolescente Na’vi di nome Kiri, ma il loro legame creativo risale a quarant’anni fa, quando James diresse Aliens: Scontro Finale (1986), il secondo capitolo della saga. Proprio in virtù di questa conoscenza pluridecennale, Sigourney ha confermato al New York Times quello che in più di un caso si è detto di Cameron in passato: severo e a volte persino brutale sul set. Vero all’epoca, ora molto meno, ma in ogni caso a lei bastò metterlo in riga.
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In passato abbiamo letto di direttori della fotografia che si sentivano sgridare da James Cameron, con il provocatorio: “Ma lo sai usare l’esposimetro?” (lo strumento per la misurazione della luce, in parole povere). Per non insistere troppo sulla famigerata lavorazione di The Abyss (1989), della quale né Ed Harris né Mary Elizabeth Mastrantonio hanno voglia di parlare, lasciando sempre a intedere che sia meglio dimenticare… se mai sarà possibile. James lo ammise al Times: “Non è che passassi il tempo a urlare. Una volta ogni tanto. A tutti capita di avere una giornata no. Se non stai facendo il tuo lavoro, levati dalle scatole”. Sul set di Aliens: Scontro Finale però si trovò davanti una persona che non s’intimoriva: Sigourney Weaver alias Ripley! Weaver continua a voler bene al regista, però ci fu una volta che la sua ira si abbatté su un’attrice adolescente che non riusciva a interpretare correttamente una sequenza:
Mi piazzai davanti a lui e dissi: “Sai, quando urli contro un attore, urli contro tutti noi, devi capire che stava facendo una cosa molto difficile. Magari gira un’altra cosa, mentre lei impara a fare la scena come la vuoi tu.” […] È una brava persona, credo davvero che ora si sia ammorbidito. […] [Dopo le riprese, a cena, era simpatico] Non era mai stato così sul set. Faceva ridere un sacco, sardonico. Mi resi conto che quell’uomo non poteva venir fuori mentre giravamo Aliens, furono riprese durissime, specialmente per lui. Mettiamola così: sono felice di non aver girato con lui The Abyss!