L’Inps ha avviato la campagna 2026 di controllo dell’esistenza in vita dei pensionati residenti all’estero, una procedura necessaria per continuare a percepire regolarmente la pensione fuori dal territorio nazionale. L’accertamento, annunciato con un messaggio ufficiale del 19 dicembre, partirà da marzo 2026 e interesserà migliaia di pensionati in diversi Paesi.

Il processo di verifica prevede l’invio di specifica documentazione secondo modalità e tempistiche precise, con un calendario articolato in più fasi e alcune esclusioni. Di seguito, tutte le informazioni utili su come funziona il controllo, chi è coinvolto, chi è escluso e cosa succede in caso di mancato invio dei documenti.

Controlli pensioni all’estero: campagna 2026

L’Inps ha indicato lo scorso 19 dicembre l’inizio della campagna di accertamento dell’esistenza in vita dei pensionati residenti all’estero. La prima fase prende avvio a marzo 2026.

Il servizio serve all’Inps per accertare l’esistenza in vita dei pensionati che percepiscono il pagamento fuori dal territorio nazionale. Il controllo, come indicato nel messaggio n. 3863, viene effettuato attraverso la spedizione di un modulo che va compilato e consegnato a Citibank.

Come funziona l’accertamento dell’esistenza in vita

La verifica dell’esistenza in vita è affidata a Citibank N.A., che spedisce le lettere e i moduli ai pensionati interessati. Nella comunicazione sono presenti le istruzioni per compilare il modulo, la richiesta della documentazione (fotocopia di un documento di identità con foto) e le indicazioni per contattare il servizio di assistenza in caso di necessità.

L’invio della documentazione può avvenire in via ordinaria alla casella postale PO Box 4873, Worthing BN99 3BG, United Kingdom, entro il termine indicato nella lettera esplicativa. Esiste inoltre la possibilità di inviare l’attestazione per via telematica oppure presentandosi presso gli sportelli Western Union.

Il calendario

Il processo di verifica dell’esistenza in vita sarà articolato in due fasi. La prima è riferita all’anno 2026 e si svolge da marzo a luglio. Riguarda i pensionati residenti in:

  • America;
  • Asia;
  • Estremo Oriente;
  • Paesi scandinavi;
  • Stati dell’Est Europa e Paesi limitrofi.

La spedizione della documentazione prende il via a partire dal 20 marzo 2026 e deve avvenire entro il 18 luglio 2026.

Chi è escluso?

Non tutti dovranno fornire la documentazione necessaria per accertare l’esistenza in vita. Sono esclusi alcuni gruppi di pensionati dalla prima fase, quella che prende avvio a marzo 2026.

In virtù di accordi tecnico-procedurali, sono esclusi i pensionati residenti in:

  • Polonia;
  • Germania;
  • Svizzera;
  • Francia;
  • Belgio.

Sono esclusi anche i pensionati che hanno riscosso personalmente almeno una rata presso gli sportelli Western Union in prossimità dell’avvio del processo di verifica e coloro che hanno già avuto la pensione sospesa in precedenza.

Cosa succede in caso di mancato invio della documentazione

Se la documentazione che attesta l’esistenza in vita non viene inviata entro il 18 luglio 2026, il pagamento della pensione di agosto avverrà, dove possibile, in contanti presso le Agenzie Western Union del Paese di residenza.

Le somme dovranno essere riscosse entro il 19 agosto in presenza. In caso di mancata riscossione, il pagamento delle pensioni sarà sospeso a partire dalla rata di settembre 2026.