L’Aquila, 27 dicembre 2025 – I capricci del Sole e le tempeste geomagnetiche per lui non hanno segreti. Umberto Villante, fisico spaziale, professore emerito all’università dell’Aquila, fondatore dell’International School of space Science, studia questi fenomeni da oltre 40 anni.

Tempeste geomagnetiche, cosa ci aspetta nel 2026? Le risposte dello scienziato

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Tempeste geomagnetiche, cosa ci aspetta nel 2026 

Premette lo scienziato: “Il Sole ha un ciclo di attività periodico che dura circa 11 anni, oscilla tra valori massimi e minimi. I fenomeni che sono all’origine delle tempeste geomagnetiche sono le emissioni di massa coronale, Coronal Mass Ejection, la cui frequenza varia naturalmente anche sulla base del ciclo solare. Sono molto più frequenti negli anni di maggiore attività, anche il 2026 si annuncia con queste caratteristiche”.

Umberto Villante, professore emerito di Fisica dello Spazio dell’Università degli Studi dell’Aquila. Ha scritto "I capricci del Sole

Umberto Villante, professore emerito di Fisica dello Spazio dell’Università degli Studi dell’Aquila. Ha scritto “I capricci del Sole”

Interferenze nelle comunicazioni? Ecco da cosa dipendono

Ma allora dovremo mettere in conto interferenze nelle comunicazioni? “Non è detto – risponde lo scienziato -, dipende dalle caratteristiche di queste emissioni di massa coronale. Il ciclo è iniziato attorno al 2020, ancora oggi siamo in un periodo di massima attività solare. Ma non è mai scontato che una notevole esplosione di massa coronale poi possa avere un impatto severo sulla Terra”. L’unica certezza è che si ripeteranno le espulsioni “che trascinano nuvole di vento solare, di alta velocità e di alta energia verso la Terra”.

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Il ruolo del campo magnetico terrestre

Com’è noto, il campo magnetico terrestre ci protegge dal cosiddetto vento solare. “L’efficacia di una emissione di massa coronale dipende molto dall’orientazione del campo magnetico che si porta dietro – chiarisce il professore -. L’effetto sulla Terra è massimo quando questa orientazione è opposta a quella del nostro campo magnetico”.

Come si forma la tempesta geomagnetica

Gli opposti “tendono ad annullarsi l’uno con l’altro e così si riduce lo scudo terrestre. Questo facilita il trasferimento di massa e attiva un sistema molto complesso di correnti che perturba anche la ionosfera. Come conseguenza, si hanno disturbi nelle telecomunicazioni, nelle radiocomunicazioni, ai satelliti e al traffico aereo”.

Le tempeste geomagnetiche si possono prevedere?

Ma con quanto anticipo possiamo prevedere eventuali effetti sulla Terra delle tempeste geomagnetiche? “Viene emesso un bollettino – risponde Villante – nel momento in cui viene avvistata una Coronal Mass Ejection. Si cerca così di capire quale sarà il tempo di arrivo sulla Terra. Dipende dalla velocità, il Sole dista 150 milioni di chilometri, se la massa viaggia a 400-500 km al secondo servono 4-5 giorni, che naturalmente si dimezzano se quella velocità raddoppia”. 

I capricci del Sole raccontati in un libro

Il professor Villante ha raccontato con tono divulgativo in un libro – “Quando il Sole fa i capricci” – questa interazione costante tra la Terra e la nostra stella, quella più vicina a noi. Che può condizionarci pesantemente, anche dal punto di vista economico. 

Non solo l’incanto delle aurore boreali

Ed è questa, infatti, l’altra faccia della medaglia. Non solo spettacoli in cielo come quello delle aurore boreali, spesso visibili anche dall’Italia. Sono da mettere in conto anche disturbi ai voli, in particolare a quelli che percorrono le rotte polari. Ma le intemperanze del Sole possono rappresentare un conto salato anche per i satelliti in orbita.