Genova, 04/08/2025.
L’estate è il momento perfetto per perdersi tra le pagine di un buon libro. Se siete in cerca di ispirazione, arrivano i consigli di lettura direttamente dalla giuria del Premio Rapallo BPER Banca 2025, il prestigioso riconoscimento dedicato alle migliori scrittrici italiane di narrativa e saggistica. Un modo per ingannare l’attesa e prepararsi alla cerimonia di premiazione che si terrà a Rapallo l’8 novembre.
Ma non finisce qui. Dopo la pausa estiva, il programma Aspettando il Premio Rapallo BPER Banca riprende il 31 agosto con un ciclo di tre incontri dal titolo Madri e donne che salvano – Perché la ‘cura’ è femminile. Un tema profondo e attuale, affrontato da voci autorevoli come Nadia Terranova, Elisabetta Pozzi e Luciano Violante, in un percorso che si snoderà tra il 31 agosto e il 15 settembre, in suggestive location come Villa Porticciolo e Villa Tigullio.
Dunque cosa leggere sotto l’ombrellone nell’estate 2025? Di seguito le letture suggerite dai giurati:
Maria Luisa Agnese consiglia:
- Chimamanda Ngozi Adichie, “Americanah” (Einaudi, 2014): Ifemelu ha una borsa di studio a Princeton ed è l’autrice di «Razzabuglio», un blog di largo seguito che denuncia i pregiudizi ancora diffusi negli Stati Uniti. Ne ha fatta di strada da quando, tredici anni prima, appena arrivata dalla Nigeria, faticava a pagare l’affitto e si sforzava di adeguare accento e aspetto agli standard americani. Eppure c’è qualcosa che Ifemelu non riesce a dimenticare: Obinze, il ragazzo voluto fin dal primo istante e poi lasciato senza una spiegazione, con un taglio netto frutto della vergogna.
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Alessandro Varani, “Patañjali. Storia di uno yogi” (Castelvecchi, 2024): mitico “fondatore” dello Yoga, Patañjali vive tra il III e il II secolo a.C., quando l’impero indiano comincia lentamente a decadere. Malgrado le prove a cui la vita lo sottopone, Patañjali riesce a portare a compimento un esemplare cammino di perfezionamento umano e spirituale. Alla narrazione affascinante dei fatti immaginari, l’autore accompagna i preziosi insegnamenti dello Yoga, offrendo un duplice livello di lettura.
Massimo Bernardini indica:
- Amélie Nothomb, “L’impossibile ritorno” (Voland, 2025): l’autrice torna nel paese amato, il Giappone, il luogo della sua infanzia e della disastrosa vergogna come impiegata. Questa volta è in compagnia dell’amica fotografa Pep Beni e durante i dieci giorni di viaggio sperimenta il kenshō (una sorta di estasi contemplativa) e si immerge con una nuova prospettiva nei luoghi della gioventù. Questa avventura, che ricorda lo spirito di “Thelma & Louise”, diventa così un’occasione non solo per elaborare il lutto del padre ma anche per capire la sé stessa di oggi.
Mauro Bonazzi suggerisce:
- Colm Toibin, “Il mago” (Einaudi, 2023): un romanzo su Thomas Mann che si legge come un romanzo di Thomas Mann. Una visione intima e insieme epica del grande scrittore tedesco, premio Nobel nel 1929. Un ritratto di elaborata sensibilità, in cui si riflette l’inquieto smarrimento del ventesimo secolo.
- Sue Prideaux, “Io sono dinamite. Vita di Friedrich Nietzsche” (UTET, 2019): da un lato il filosofo iconoclasta, l’ordigno umano pronto a far saltare tutti i dogmi morali, religiosi e istituzionali di fine secolo; dall’altro l’anima vacillante attratta magneticamente dagli abissi dell’irrazionale in cui, per una tragica ironia, finirà per cadere: è su questa antinomia che Sue Prideaux costruisce la biografia del primo maestro del sospetto, l’innesco intellettuale che contribuì a far esplodere in tutta la sua energia il Novecento.
Eva Cantarella consiglia:
- Nadia Terranova, “Quello che so di te” (Guanda, 2025): c’è una donna in questa storia che, di fronte alla figlia appena nata, ha una sola certezza: da ora non potrà mai più permettersi di impazzire. La follia nella sua famiglia non è solo un pensiero astratto ma ha un nome, e quel nome è Venera. Finalista del Premio Strega 2025, questo romanzo personale ed intenso ci interroga sul potere della memoria, individuale e collettiva, e sulla nostra capacità di attraversarla per immaginare chi siamo.
Lella Costa suggerisce:
- Colum McCann, “Apeirogon” (Feltrinelli, 2021): Bassam Aramin è palestinese. Rami Elhanan è israeliano. Il conflitto colora ogni aspetto della loro vita quotidiana. Come l’Apeirogon del titolo, un poligono dal numero infinito di lati, infiniti sono gli elementi di scontro che vedono contrapposti due popoli e due esistenze su un’unica terra. Un romanzo che attraversa i secoli e i continenti, cucendo insieme il tempo, l’arte, la natura e la politica, per raccontare l’epica storia vera di due uomini divisi dal conflitto e riuniti dalla perdita.
- Goliarda Sapienza, “L’arte della gioia” (Einaudi, 2008): è il libro scandalo di una scrittrice straordinaria. È un romanzo d’avventura. È un’autobiografia immaginaria. È un romanzo di formazione. Ed è anche un romanzo erotico, e politico, e sentimentale: un’opera indefinibile, piena di febbre e d’intelligenza, che conquista e sconvolge.
Margherita Rubino indica:
- Jeffrey Eugenides, “Middlesex” (Mondadori, 2002): a raccontarci la sua vicenda, con una voce avvolgente che si impone fin dalle prime righe, è Calliope Stephanides, una rara specie di ermafrodito che ha vissuto i primi anni della sua vita come bambina, per poi scoprire la sua doppia natura.
- Omero, “Iliade”, commento di Francesco Morosi (Einaudi, 2025): gli ultimi cinquantuno giorni della sanguinosa guerra di Troia nel poema epico più antico e famoso della civiltà occidentale, ancora oggi ineguagliato nel mettere in scena l’ineluttabile ambiguità della natura umana, eroica e allo stesso tempo fragile.
Nadia Terranova consiglia:
- Deborah Gambetta, “ Una storia di Kurt Gödel” (Ponte alle Grazie, 2024): come distaccarsi da un amore malato, afflitto da litigi perpetui, manipolazioni, fughe e ritorni? Trovando un’altra ossessione, come se ci si innalzasse su un ramo più alto dello stesso albero: l’autrice/narratrice racconta l’incontro con la vita e il pensiero di Kurt Gödel – uno dei maggiori matematici della Storia – che diventa innesco di una nuova vita.
- Amélie Nothomb, “Stupore e tremori” (Voland, 2001): la giovane Amélie è riuscita a trovare impiego in una grande multinazionale giapponese, realizzando il sogno di tornare a vivere nel suo Paese d’origine. L’incapacità di adeguarsi allo spietato automatismo della “più grande azienda del mondo” la porterà però a subire, in un crescendo di umiliazioni, l’esperienza di una vertiginosa discesa agli inferi.