
Saranno due i posticipi della serie A maschile nella giornata di lunedì 29 dicembre, ovvero Olimpia Milano-Cremona alle 20 e Pallacanestro Trieste-Virtus Bologna alle 20.30 in un palaRubini tutto esaurito e in cui i fischietti arbitrali saranno Carmelo Lo Guzzo di Pisa, Martino Galasso di Siena e Daniele Vallerani di Ferentino (FR).
Relativamente a quest’ultimo incontro, la resa a Masnago per mano di una Varese alla portata ha alimentato i dubbi sulla tenuta di una Pallacanestro Trieste che non sembra avere armi per uscire dalla sua apatia e che è incappata in un altro passo falso stagionale. Quella che doveva essere la partita del riscatto si è trasformata nell’ennesimo capitolo di un’eclissi che continua. Non sono bastati i panni sporchi lavati in famiglia dopo lo scontro tra Juan Toscano-Anderson e coach Israel Gonzalez visto contro Wurzburg. In Lombardia è andata in scena la versione sbiadita di una squadra che pare avere smarrito la bussola tecnica ed emotiva, fermo restando che le assenze accusate in questa prima parte di stagione non hanno dato modo di trovare continuità e affiatamento in gare ufficiali.
Se la sconfitta in Champions era stata un chiaro segnale d’allarme, l’ultimo stop in campionato ha alzato molti dubbi su compattezza e progetto tecnico. La poca qualità della serie A, che vede l’ottava ferma a 10 punti, fa restare comunque Trieste settima in classifica, ma gli obiettivi iniziali della società erano più elevati e in ogni caso questo passo non garantisce i play-off. In dodici giornate della massima categoria italiana ci sono state sei vittorie e sei sconfitte.
Due anni fa il general manager Arcieri difese l’allenatore Jamion Christian ed ebbe ragione, ma allora il gruppo era un blocco unico e unito, capace di compattarsi nelle difficoltà; ora ci si trova di fronte a una realtà più complessa, fatta di tanti professionisti di livello che però non sono riusciti a trovare un’anima collettiva né a prendere una strada comune. In una situazione simile con uno spogliatoio così difficile da armonizzare, serve una presa di posizione forte da parte del club e per questo l’ambiente attorno alla formazione giuliana si aspetta un cambio di tecnico.
Trovare un sostituto all’altezza a stagione in corso non è mai un’operazione semplice, ma continuare a guardare la squadra sfaldarsi senza intervenire potrebbe rivelarsi un rischio ancora più grande. È il momento di provare una via nuova prima che la matassa diventi del tutto impossibile da sbrogliare, anche perché potrebbe essere sufficiente una vittoria, contro Trento o Cantù, per qualificarsi alle Final eight di coppa Italia di metà febbraio….