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Redazione Economia

L’esperienza di Guild Living, che ha aperto a Siena la sua prima destinazione e ne prevede altre 15 nei prossimi 5 anni, con ospiti in arrivo anche da Usa, Germania, Francia, Regno Unito, attratti dallo stile di vita italiano

Per decenni la terza età è stata raccontata come un approdo silenzioso, una stagione da vivere ai margini della vita attiva, magari dentro a strutture che somigliavano più a un «altrove» che a una casa. Oggi, quel modello non regge più. Una generazione di over 65 più sana, più curiosa e più longeva avanza e rifiuta l’idea dell’«ospizio», mentre non si riconosce nelle Rsa tradizionali, pensate per chi necessita di assistenza sanitaria continuativa. Ecco che la domanda di luoghi che permettano di abitare il tempo con pienezza aumenta di anno in anno in un Paese, come l’Italia, che è già tra i più vecchi d’Europa, con circa il 24,7% di over 65 (2025) e che prevede, per il 2050, che gli anziani saranno oltre il 34% della popolazione. La richiesta è di case dove mantenere autonomia, servizi che facilitino la quotidianità, comunità che nutrono relazioni, movimento, stimoli culturali. È il segno di un passaggio epocale in cui l’invecchiamento non è più una sottrazione, ma una forma diversa — e ancora piena — di cittadinanza.

Il progetto di Guild Living

Dentro questa trasformazione si colloca l’esperienza di Guild Living, che in Italia rappresenta una delle risposte più definite a questo cambio di paradigma. A Siena, dove ha aperto la sua prima destinazione, la proposta non somiglia a una struttura assistenziale né a un semplice residence, ma a un luogo pensato per vivere una longevità felice, giorno dopo giorno, come a casa propria ma con servizi integrati e un’attenzione costante al benessere emotivo e fisico. Qui gli over 65 autosufficienti trovano appartamenti indipendenti, spazi comuni, programmi culturali e retreat dedicati al wellness. L’idea è di entrare a far parte di una comunità che offre relazioni autentiche, routine sane, un senso di scopo. Per una vacanza, per una stagione lontana dalla città o anche proprio per trasferire la propria residenza. 



















































I progetti futuri

Nel 2025, secondo i dati forniti da Guild Living, oltre 5.000 persone hanno preso parte alla vita della residenza — tra ospiti permanenti, soggiorni temporanei e partecipanti ai retreat tematici — a conferma di una domanda crescente per questo modo di abitare la longevità. La prospettiva di un sempre maggior invecchiamento della popolazione italiana diventa così un’occasione di business. Guild Living lo ha colto e punta a espandere la propria rete: 15 nuove destinazioni nei prossimi cinque anni, dai laghi alla costa adriatica fino a nuovi centri in Toscana, per un investimento da circa 500 milioni. La domanda di nuovi residenti non arriva solo dall’Italia: sono attesi ospiti da Stati Uniti, Germania, Paesi Bassi, Francia e Regno Unito, attratti dall’idea di unire lo stile di vita italiano a un modello di abitare pensato per la longevità attiva.

Cosa succede nel resto del mondo

Il fenomeno, però, va oltre i confini nazionali. In tutto l’Occidente il senior living sta vivendo una stagione di espansione. Negli Stati Uniti, come raccontano diversi reportage, comunità storiche come Leisure World in California hanno anticipato questa visione sin dagli anni Sessanta, trasformando il pensionamento in una fase ricca di socialità, servizi e opportunità. Nel Regno Unito, in Germania e nei Paesi Bassi esistono da anni decine di migliaia di unità abitative dedicate a chi vuole restare autonomo, ma all’interno di contesti pensati per prevenire isolamento e fragilità. Anche in Italia il settore sta cambiando pelle: nuovi complessi residenziali per senior attivi, raccontati di recente da riviste specializzate, puntano su cultura, movimento, wellness e assistenza disponibile ma non invadente, con la figura simbolica degli «angeli custodi», personale sempre presente per supportare la quotidianità.

Le analisi

Le analisi internazionali sul tema, da Forbes ad altri osservatori del settore, concordano su un punto: il benessere non è un accessorio, ma la leva decisiva. Mindfulness, programmi nutrizionali, attività fisiche su misura e percorsi di apprendimento continuo diventano strumenti per allungare non solo la vita, ma la qualità della vita. In un’Europa che avanza verso un futuro demografico in cui gli over 65 e gli over 80 cresceranno ancora, queste residenze non sono più alternative di nicchia: sono laboratori sociali che ripensano l’abitare e il significato stesso della terza età.

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27 dicembre 2025 ( modifica il 27 dicembre 2025 | 10:33)