Dall’1 gennaio 2026 entra in vigore la Direttiva europea Dac8 (Directive on Administrative Cooperation 8), destinata a portare maggiore trasparenza nel mondo delle cripto-attività. Ma cosa significa concretamente per chi possiede Bitcoin, Ethereum o altri asset digitali? La buona notizia è che, per l’investitore finale, i cambiamenti fiscali sono limitati. Non ci sono nuove tasse sulle plusvalenze, l’imposta di bollo e Ivca (Imposta sul valore delle cripto-attività, pari al 2 per mille) rimangono invariate, e il modo in cui si calcolano i guadagni resta lo stesso. Quello che cambia davvero è il controllo. Le operazioni effettuate sulle piattaforme autorizzate in Italia, così come su quelle europee che aderiscono al Crypto-asset reporting framework (Carf), saranno trasmesse automaticamente all’Agenzia delle Entrate. Gli obblighi di dichiarazione restano anche per chi utilizza piattaforme estere, dalla compilazione del quadro RW all’indicazione dei redditi eventualmente realizzati. In altre parole, gli investitori non pagheranno di più, ma il Fisco saprà tutto: ogni acquisto, vendita, scambio o trasferimento sarà tracciato, rendendo più difficile non dichiarare operazioni o plusvalenze.

28 dicembre – 07:42