Massimiliano Pani ha deciso: aggiungerà al cognome del padre, l’attore Corrado Pani, anche quello della madre Mina, all’anagrafe Anna Maria Mazzini.
Il primogenito della cantante dopo aver trascorso molti anni in Svizzera dove risiede la stessa Mina, lo scorso anno si è trasferito a Forte dei Marmi nel quartiere di Vittoria Apuana, molto caro alla famiglia perché meta di numerose vacanze. Ed è proprio all’anagrafe del Comune della cittadina toscana, tramite i suoi avvocati Paola Manzone e Riccardo Pesce, che ha fatto richiesta di non chiamarsi più solo Pani ma Pani Mazzini.
Secondo alcuni organi di stampa la domanda sarebbe già stata accolta positivamente ma come raccontato in un’intervista al Corriere della Sera, Pani non ha ancora ricevuto nessuna comunicazione «sono in attesa».
Sembra mancare però solo l’ufficialità burocratica, e poi il produttore, arrangiatore e compositore musicale potrà dirsi unito alla madre, con la quale oltre al legame personale ha sviluppato un sodalizio artistico molto forte, anche con il cognome.
Autore di molte canzoni di successo in Italia e all’estero, nel corso della sua carriera si è occupato dell’arrangiamento di molti pezzi per artisti del calibro di Adriano Celentano, Ivano Fossati, Fabrizio De André, Renato Zero e non solo.
Una decisione, quella di prendere il doppio cognome, che ha una motivazione ben precisa: «Sono cresciuto con i miei nonni materni e dunque vorrei passare il cognome Pani-Mazzini anche ai miei figli. Se poi vorranno potranno continuare anche loro a tramandare questi cognomi nel tempo», ha detto sempre al Corriere della Sera.
La scelta del cognome materno era già stata fatta anni fa dall’altra figlia di Mina, Benedetta, avuta con Virgilio Crocco, che porta appunto il cognome Mazzini.
Mina non ha interferito né insistito ma sembra esserne, ovviamente, molto contenta dell’iniziativa del figlio. Quando divenne madre di Massimiliano, nel 1963, venne travolta dalle critiche perché il padre, seppur separato, era in realtà ancora formalmente sposato con l’attrice Renata Monteduro.
Se oggi dinamiche di questo tipo rientrano nell’assoluta normalità, nell’Italia del periodo tutto ciò era inaccettabile o quasi, al punto che la star, che stava vivendo il suo momento di maggior successo, venne epurata dalla Rai e allontanata dalle scene per un periodo.
Anche i giornali si scagliarono contro la «tigre di Cremona», con articoli e titoli offensivi e giudicanti. Come ricordato da lei stessa in un’intervista a Playboy 9 anni dopo la nascita di Massimiliano «il massimo è stata una foto su Epoca dove io ridevo con Corrado con il mio pancione, tranquilla, e sotto scritto “Cosa avrà da ridere?”».
Un episodio tra i tanti, esempio di un accanimento ingiusto che causò a Mina molta sofferenza e anche se il figlio non ha fortunatamente vissuto quel dolore, la scelta di oggi suona come una sorta di simbolico risarcimento morale. Un ringraziamento per la mamma che è stata e per l’artista che ancora è.
La star pur non avendo mai abbandonato la musica, da decenni si è ritirata dalle scene ma nonostante i suoi 85 anni non ha nessuna intenzione di andare in pensione.
Madre e figlio hanno collaborato spesso a progetti artistici che hanno riscosso un successo di pubblico travolgente. L’ultimo è in lavorazione proprio in questo periodo. Si tratta di un album (il 116esimo dell’artista) Jazz che uscirà a novembre 2025 con il titolo Dilettevoli eccedenze, e che vedrà la presenza di diversi artisti jazz italiani.