Firenze, 28 dicembre 2025 – E’ morto a 61 anni il celebre architetto Simone Micheli, accademico d’onore della fiorentina Accademia delle arti del disegno. Ne dà notizia la stessa accademia “unendosi al dolore di Roberta, César e Jalel”.
Nato a Viareggio nel 1964, nel 1989 si laurea in architettura a Firenze con Giovanni Klaus Koening con una tesi dal titolo “Firenze: Brani d’architettura d’interni aduso commerciale. Contemporaneità e prospettive”. Ha l’opportunità di apprendere da grandi maestri, come Giovanni Michelucci e Bruno Zevi, figure che hanno segnato il giovane progettista influenzando significativamente la sua opera. E’ assistente volontario all’Università di Firenze fino al 1993 continuando poi l’insegnamento come visiting professor in varie università europee e quindi dal 2003 al 2009 come professore a contratto di arredamento presso l’Università di Firenze.
Ha insegnato anche al Poli.Design e presso la Scuola Politecnica di Design di Milano Parallelamente all’insegnamento,dopo la laurea in architettura, fonda nel 1990 il proprio Studio d’Architettura e nel 2003, con Roberta Colla, la società di progettazione Simone Micheli Architectural Hero con sede a Firenze e Milano e oggi a Puntaldìa, Dubai, Rabat e Busan.
I suoi lavori di architettura, contract, interior design, exhibit design, design, grafica e comunicazione, vincitori di numerosissimi premi nazionali e internazionali, sono legati all’esaltazione sensoriale. Nel corso degli anni ha firmato numerosi interventi architettonici di interior e di allestimento legati al mondo domestico e contract. Ha progettato numerosi oggetti d’uso per alcune tra le più qualificate aziende europee del settore. Ha esposto alla Biennale di Venezia, settore architettura. I suoi lavori sono stati presentati nell’ambito delle più importanti rassegne espositive internazionali e apparsi sulle pagine di prestigiose pubblicazioni di settore italiane ed estere. Le sue creazioni, sostenibili e sempre attente all’ambiente, sono connotate da una forte identit teso a tradurre in semplicità la complessità del nostro presente, ma con una visione anticipatrice delle tendenze future. La predilezione per forme curve e sinuose, spesso avvolgenti gli permette di esplorare tutti gli ambiti sensoriali, poiché attraverso il progetto stimola la relazione visiva, tattile, olfattiva e uditiva, attivando una percezione sinestetica. La carriera di Simone Micheli e tutte le sue opere rivelano un sorprendente background umanista, una tensione filosofica di stampo classico che eleva a sistema uno dei concetti da sempre centrale nel dibattito dell’arte contemporanea: «porre sempre al centro di ogni creazione l’uomo, le sue esigenze i suoi bisogni».
La camera ardente è stata allestita oggi nello studio di Firenze in via Aretina 201 rosso; lunedì sarà nello studio di Milano in via privata Giovanni Ventura 6 e martedì 30 dicembre alle 15 nella basilica in piazza San Babila a Milano si terranno le esequie.