Il 2026 sarà un anno molto importante per la Solution Tech-Nippo-Rali. La formazione Professional italiana è stata “raggiunta” da due nuovi marchi nelle vesti di sostegno all’attività, l’azienda panamense di biciclette Rali e quella di ingegneristica giapponese Nippo. L’approdo del nuovo sponsor giapponese sembra aver dato un ruolo di rilievo, nell’ambiente della squadra di matrice toscana, al 41enne corridore Yukiya Arashiro, che sarà in organico come “effettivo”, ma che avrà un ruolo tecnico, anche, se non soprattutto, nell’ambito dello sviluppo degli atleti più giovani.

Arashiro, in questa fase pre-stagionale, sta esprimendo le idee e i concetti che verranno poi presumibilmente messi in atto nell’arco dell’annata 2026: “Io punto a gareggiare molto e a vedere anche i ragazzi giapponesi farlo – le parole dell’ex Bahrain Victorious raccolte da CycloWired – Durante la scorsa annata la cosa migliore per me è stata trovarmi bene nella squadra. Inoltre, ho notato che gli altri corridori ascoltavano i miei consigli”.

Arashiro racconta un episodio, della stagione 2025, che gli è rimasto impresso: “Al Giro di Thailandia Lorenzo Quartucci aveva vinto una tappa e in quel momento pensavamo che avessimo l’occasione di raccogliere preziosi punti UCI guardando alla classifica generale. Ma nelle ultime due tappe Lorenzo non si è trovato vicino nessun compagno che potesse aiutarlo (alla fine Quartucci ha chiuso terzo quella breve corsa a tappe – ndr). La mia impressione in quel momento è stata che la squadra non stesse lavorando con la finalità di aiutare il compagno che poteva vincere”.

Il giapponese ha un punto di vista molto chiaro: “Servono piani ben definiti, i direttori sportivi prendono le decisioni, ma sono necessari anche i confronti fra corridori – le parole di Arashiro – Nel ciclismo di oggi tutti devono avere un compito chiaro e, quando serve, tutti devono aiutare il capitano. Invece, fino a quel momento l’approccio era ‘andiamo in fuga, se serve tiriamo il gruppo e poi facciamo la volata’. Io ho espresso le mie opinioni e credo di essermi meritato la fiducia dei miei compagni”.

Con il passare delle settimane, secondo Arashiro le cose sono migliorate, sotto l’aspetto del rendimento di squadra: “Siamo stati in grado di cambiare alcuni aspetti della squadra passo dopo passo – argomenta il giapponese – Dando il buon esempio, tutti hanno iniziato a dare una mano e nella seconda parte della stagione le cose sono andate meglio“.

Non abbastanza, però, per acciuffare quel trentesimo posto nella classifica stagionale a squadre UCI che valeva la possibilità di essere invitati ai Grandi Giri dell’annata 2026: “Ci siamo andati vicino, grazie al mio secondo posto al Tour of Binzhou e alla vittoria nella classifica generale del Tour de Kyushu (ottenuta da Kyrylo Tsarenko – ndr), ma la Vf Group-Bardiani Csf-Faizanè ha fatto punti durante il periodo delle Classiche italiane di fine stagione e non siamo riusciti a starle davanti”.

Arashiro però non vede del tutto negativo il fatto di non poter essere nemmeno fra le candidate alla partecipazione al Giro d’Italia 2026: “Abbiamo visto che le squadre Professional che hanno fatto il Giro 2025 avevano ancora un divario rispetto alle WorldTour e non hanno raccolto granché. Per noi è meglio non andare al Giro 2026, non saremmo ancora pronti. Questa squadra ha un modo di operare ancora legato alla tradizione italiana, ma il ciclismo è cambiato molto negli ultimi anni. Dobbiamo migliorare questa cosa“.