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Viola Valentino, vero nome Virginia Minnetti, continua a cantare. Non ha mai smesso dal successo che ancora oggi tutti ricordano, femministe comprese, Comprami. Una canzone dal titolo ingannevole. Ovunque vada la canta. «È un po’ monotono continuare a ripeterla – confessa al quotidiano Libero – ma capisco che la gente la voglia sentire perché è il brano che mi ha consacrata regalandomi una popolarità immensa». E poi le chiedono quando esce il prossimo brano. La risposta è sempre la stessa: «Più o meno ogni sei mesi. E nel frattempo giro l’Italia per fare concerti ed esibizioni, circa 50 date l’anno».
Dopo tanti anni (esattamente 42) le piacerebbe tornare al Festival di Sanremo: «Preferirei fare l’ospite, più che la concorrente. Anche perché il Festival provoca sempre un grande stress e non sono più giovanissima».
Dove vive
Oggi vive a Catania «dove, da 25 anni, c’è uno dei miei più grandi Fan Club». E pensare che da piccola ha un sogno ben preciso: «Fare la psichiatra perché sono attratta da luci e ombre delle menti umane. E dalla follia delle persone». Ma la sua strada è diversa: «A 15 anni sono già slanciata, mi chiedono di fare l’indossatrice, sfilare per la presentazione delle collezioni e recitare nei caroselli».
Poi per caso inizia a cantare. Quella sera, in cui incontra nella sala d’attesa di uno studio che si chiama “Senza Fine” Gino Paoli «sono vestita in un modo particolare, un po’ stravagante con un cappotto nero lungo e un basco, e Gino comincia a scrutarmi. Poi, senza nemmeno domandarmi il nome, chiede: “Sai cantare?”. Io rispondo la verità: “No”. Lui insiste: “Sicura? Sto cercando una persona con le tue caratteristiche, un po’ francesi”. Alla fine, incuriosita, accetto: “Ok, proviamo”». Alla fine diventa il suo produttore.
A Libero, ad Alessandro Dell’Orto ricorda che nel 1968 Paoli le fa incidere il suo primo singolo: “Dixie”. Un singolo che in Svizzera ha la meglio anche su Lucio Battisti…
Comprami
Per esigenze discografiche cambia nome. E Virginia diventa Viola Valentino e canta “Comprami”. «Il produttore Giancarlo Lucariello mi spiega che servirebbe un nome d’arte e dobbiamo inventarci qualcosa.
Allora io scelgo Viola, che è un colore, ma anche un fiore e uno strumento, tante cose che hanno a che fare con la musica e il romanticismo. Lui invece, come cognome, suggerisce Valentino come il grande stilista, visto che arrivo dal mondo della moda. Ed ecco Viola Valentino, nome che mi porta subito tanta fortuna». La dimostrazione è in Comprami che vende più di mezzo milione di dischi. Le femministe se la prendono con le ma sbagliano: «Nel testo si parla di attenzioni, non di soldi. Non è un testo materialista».
Da lì un successo inaspettato che la travolge. «Addirittura in certi momenti sono terrorizzata, resto basita quando tutti mi riconoscono e mi fermano. Mi chiedo: “Ma cosa ho cantato, Yesterday dei Beatles?». E, ovviamente – sottolinea ancora il quotidiano Libero – viene assaltata dagli ammiratori. «Mi arrivano regali di ogni tipo, pupazzi, bambole, fiori».
Dopo altri successi, due copertine di “Playboy”, partecipa al Festival 1982 con “Romantici” e a quello 1983 con “Arriva arriva”. «A Sanremo sono terrorizzata, quel palco mette emozione e ansia a tutti. Ma che ridere con Vasco Rossi». Poi arriva il cinema con Tomas Milian, Pippo Franco e Franco Califano. Nel 2006, partecipa al reality “Music Farm” con l’ultimo brano scritto da Bruno Lauzi prima di morire: “Barbiturici nel tè”. «È lui a propormelo e accetto con entusiasmo, anche se il testo è pesante e, se lo si ascolta attentamente, fa riflettere».
La malattia
Nella sua vita c’è anche una battaglia vinta contro il tumore. «Credevo di non farcela, ero preoccupata. Ho affrontato un’operazione e la chemio, ma ho fatto tutto con grande coraggio. E mi ha aiutata molto avere Rosetta, un cane che nei momenti di difficoltà mi ha dato forza».
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