Nuove tariffe per i servizi pubblici di Roma Capitale rivolti ai cittadini. Con una delibera approvata in giunta il 19 dicembre, tutte le tabelle vengono aggiornate per il 2026, in alcuni casi con aumenti legati all’inflazione, in altri come precisa scelta strategica.
Tariffe 2026 servizi Roma Capitale
Va detta subito una cosa: i servizi di base, quelli che entrano maggiormente nelle esigenze delle famiglie romane, restano sostanzialmente invariati. Dagli asili nido alla refezione scolastica, dalle case di riposo ai centri ricreativi: in questi casi i ritocchi non ci sono stati. Diversi il discorso per quanto riguarda l’utilizzo degli impianti sportivi (non tanto quelli all’interno delle scuole), e le sepolture nei cimiteri capitolini. Soprattutto quello monumentale del Verano.
Aumento del 50% al Verano
Partiamo proprio da quest’ultimo servizio. L’incremento più rilevante, infatti, riguarda il cimiteto monumentale del Verano, dove le concessioni per tombe, sarcofagi ed edicole (tutti assegnati tramite bando), subiscono aumenti che toccano il 50%. Si passa, per una tomba, da poco più di 2.100 euro a oltre 3.200, per un sarcofago si schizza a oltre 4.600 euro. D’altronde il Verano non è un cimitero come gli altri, gode di tutele e vincoli e ha un pregio monumentale riconosciuto ormai dieci anni fa, dettaglio che consente una maggiorazione del 50% sulle concessioni rimesse a bando.
I ritocchi alle tariffe ordinarie
Per quanto riguarda le tariffe cimiteriali ordinarie (loculi, ossari, cremazioni, tumulazioni ed estumulazioni) il rincaro è generalizato, ma contenuto: siamo sull’1,5% in più rispetto al 2025, in linea con l’aggiornamento Istat.
Le nuove tariffe per le tumulazioni all’interno del Verano (dalla delibera di giunta del 19 dicembre 2025)Tariffe degli impianti sportivi
Diverso il discorso per gli impianti sportivi. Roma Capitale ha deciso di incassare di più dagli eventi che si svolgono nelle sue strutture, soprattutto i palasport e gli indoor di grandi dimensioni. Rispetto al 2025 i canoni crescono in modo significativo, questo significa che le società sportive a partire dalla stagione 2026 dovranno sborsare di più.
Aumenti per l’affitto del Palatiziano
Nello specifico, gli aumenti toccano il palazzetto dello sport di piazza Apollodoro al Flaminio. Attualmente all’interno della struttura, riaperta agli eventi sportivi nell’autunno 2023 dopo un restyling costato cinque milioni di euro, disputano le loro gare casalinge la Smi Roma Volley (femminile), la Virtus GVM Roma 1960 (basket maschile) e la Luiss Basket, anch’essa compagine maschile di pallacanestro.
Rincari per le società sportive
Per “eventi sportivi ricadenti in campionati e stagioni agonistiche riconosciute nei calendari nazionali delle federazioni sportive”, la tariffa giornaliera passa da 1.500 a 3.000 euro. Viene inserita una tariffa di 3.000 euro anche per “Evento sportivo promozionale organizzato da FSN/EPS/DSA/ASD (ingresso a titolo gratuito)”, quindi che coinvolga federazioni, enti di promozione, associazioni sportive dilettantistiche o discipline sportive riconosciute dal Coni. Il doppio, quindi 6.000 euro, per eventi sportivi promozionali con ingresso a pagamento, mentre si arriva a 8.000 euro per un evento sportivo nazionale o internazionale che preveda biglietti a pagamento e riprese televisive con cessione di diritti tv.
Servizi invariati e musei gratis
Per il resto, come anticipato, le tariffe restano invariate. Congelati i costi per i nidi comunali, la refezione scolastica, le case di riposo, i mercati rionali, i bagni pubblici. Novità, come già anticipate nei giorni scorsi, riguardano i musei. I non residenti, dal 1° febbraio, dovranno pagare due euro per entrare nel catino della Fontana di Trevi e pagheranno un biglietto anche per il museo della scultura antica Giovanni Barracco, il Carlo Bilotti e l’Aranciera di Villa Borghese, il museo Pietro Canonica, il napoleonico e la Villa di Massenzio. In questo articolo tutti i dettagli.
Novità al Circo Massimo
Novità, nel 2026, per l’utilizzo dell’area archeologica del Circo Massimo per eventi che prevedano l’accesso a pagamento di pubblico, quindi sostanzialmente per i concerti che solitamente si svolgono nella stagione estiva. La giunta Gualtieri ha deciso di eliminare l’obbligo di riconoscere il 5% sui biglietti venduti al netto degli oneri relativi a IVA e SIAE.
Le critiche: “Delibera antisociale”
C’è chi ha criticato fortemente l’adeguamento delle tariffe. In particolare Fabrizio Santori, capogruppo della Lega in Campidoglio: “È una delibera natalizia solo nel calendario, ma profondamente antisociale nei contenuti. Si aumentano i costi dei servizi a domanda individuale senza alcuna valutazione dell’impatto sociale, senza gradualità, senza tutele per i soggetti fragili e senza distinguere tra grandi operatori e piccoli imprenditori”.