Ha debuttato su Netflix La città delle Ombre, nuova serie crime thriller già definita dalla stampa “perfetta” e capace di catturare lo spettatore sin dai primi minuti. Chi ha apprezzato Il Giardiniere non potrà non rimanere travolto da questa storia, pur nelle differenze tra i due prodotti: se il primo mescolava thriller psicologico e dramma in un crescendo di tensione e mistero, La città delle Ombre ci conduce nel lato oscuro di una grande metropoli contemporanea, anonima ma stranamente familiare, dove il potere si esercita lontano dagli occhi del pubblico e la verità ha sempre un prezzo.
Al centro della vicenda c’è Luca Ferretti, ex investigatore della polizia segnato da un caso irrisolto che gli ha portato via tutto ciò che contava. Da anni vive ai margini, come consulente privato, evitando coinvolgimenti e cercando di seppellire il passato. Ma quando una serie di morti sospette attraversa diversi quartieri, Luca comprende che qualcuno sta riaprendo ferite che la città aveva scelto di dimenticare. Ogni indizio conduce a nuove domande, e ogni risposta apre ulteriori misteri: la trama si evolve come un labirinto urbano senza uscita.
Al suo fianco Sara Rinaldi, giovane giornalista di cronaca nera, determinata e ostinata, incapace di accettare la versione ufficiale dei fatti. Le sue indagini svelano una rete sotterranea fatta di minacce, favori e accordi segreti che coinvolgono imprenditori, forze dell’ordine e politica. Più si avvicina alla verità, più la città sembra reagire, viva e ostile, come un organismo che si difende.
La città delle Ombre: il crime thriller che trasforma Netflix in un cinema urbano
La città delle Ombre, serie spagnola composta da sei episodi, ha fatto il suo ingresso su Netflix il 12 dicembre e, nonostante un lancio discreto, ha già conquistato critica e pubblico. Su Rotten Tomatoes ha raggiunto il 100% di recensioni positive nelle prime valutazioni professionali, un risultato insolito che testimonia il suo potenziale clamoroso.
Nel cuore della serie c’è il Distretto 9, quartiere dimenticato dalle istituzioni, cancellato dalle mappe ufficiali ma pulsante di vita, pericolo e segreti. Qui nascono le rivolte, qui si nascondono i testimoni, qui le “ombre” si allungano. È il luogo dove passato e presente si intrecciano e dove la trama sembra avere la sua centralità.

La città dell’ombre-foto Netflix.it- Badtaste.it
Tra alleanze instabili e tradimenti silenziosi, la serie racconta personaggi complessi, mai completamente buoni o cattivi, ciascuno impegnato nella propria battaglia: sopravvivere, emergere, espiare o cancellare una colpa .La regia alterna momenti di tensione pura a sequenze intime e sospese, in cui la città diventa protagonista: le location e l’ambientazioni danno un’intensità originale al racconto.
L’estetica è cupa e realistica, e il ritmo cresce episodio dopo episodio, fino a svelare una verità che nessuno è pronto ad affrontare. Perché in questa città il vero pericolo non è scoprire cosa è successo… ma capire chi ha deciso che non dovesse mai venire alla luce. Non solo un racconto di crime, di tensione, ma un modo diverso per evocare segreti, e emozioni intense che lo spettatore non si aspetta di provare.