di
Redazione Spettacoli
Smentita dall’amministrazione della cittadina l’amica: aveva sostenuto che B.B. voleva essere inumata nella villa. E mentre infuria la polemica politica, incerto anche il destino dell’eredità tra il figlio (negletto) e la sua fondazione
I funerali di Brigitte Bardot, scomparsa ieri, domenica 28 dicembre, all’età di 91 anni, si terranno mercoledì 7 gennaio nella chiesa di Notre-Dame de
l’Assomption a Saint-Tropez, seguiti da una «sepoltura privata e
confidenziale». Lo ha annunciato la Fondazione Brigitte Bardot all’agenzia France Presse. L’attrice riposerà nel cimitero marino di Saint-Tropez, dove già sono sepolti i suoi genitori: è quanto riferiscono fonti del comune di Saint-Tropez citate dall’agenzia France Presse.
Sarebbe dunque smentita la notizia riferita questa mattina a franceinfo dalla giornalista e amica di B.B., Wendy Bouchard, secondo cui l’attrice sarebbe stata sepolta nel suo giardino vicino al mare. La stessa Bardot aveva
espresso l’auspicio di «riposare» a La Madrague, la storica tenuta di Saint-Tropez di sua proprietà. La cerchia ristretta della Bardot si trova nella zona per preparare le esequie. Al momento non sono stati ancora resi noti i dettagli relativi al funerale.
Non sono le uniche indiscrezioni emerse dopo la morta della diva. In Francia si è iniziato a dibattere circa la sua eredità. Il patrimonio di Bardot si aggirerebbe attorno ai 65 milioni di dollari, ma l’attrice da tempo aveva preparato i documenti per stabilire come avrebbero dovuto essere spartiti i suoi lasciti: la maggior parte del patrimonio è stata destinata alla Fondation Brigitte Bardot, l’organizzazione a tutela degli animali da lei fondata nel 1986 e con sede nella sua villa di Saint-Tropez. Per legge però, la fondazione non può ricevere la totalità del patrimonio della diva, che dovrà essere diviso al cinquanta per cento con il suo unico figlio, Nicolas Charrier, nato nel 1960, con cui ha sempre avuto cattivi rapporti.
Secondo il biografo Yves Bigot, gran parte della fortuna della diva francese era già stata destinata alla Fondazione Brigitte Bardot. «Ha venduto tutti i suoi beni immobiliari all’asta per finanziare la fondazione e ha ipotecato La Madrague», ha raccontatto Bigot.
Nel 2020 Bardot mise in vendita anche una villa a Cannes, valutata circa 6 milioni di euro. La carriera cinematografica della diva, interrotta nel 1973, aveva lasciato solo poche grandi collaborazioni commerciali, come un accordo con il marchio di borse Lancel e un’altra linea di prêt-à-porter venduta online. «La ricchezza mi disgusta», aveva confidato l’attrice nel 2006.
Al centro della successione rimane appunto il figlio Nicolas-Jacques Charrier, oggi 65enne e residente in Norvegia, con il quale i rapporti non sono sempre stati idilliaci. Secondo la legge francese, a Nicolas (nato dal matrimonio con l’attore Jacques Charrier) spetta la quota legittima pari al 50% del patrimonio, anche se la maggior parte dei beni era già stata «anticipata» alla Fondazione che porta il nome dell’attrice attraverso donazioni, vendite e conferimenti. Resta da vedere se il figlio deciderà di intraprendere azioni legali contro la fondazione o contro l’ultimo marito della star a cui dovrebbe andare una parte del patrimonio. Bardot era sposata con Bernard d’Ormale dal 1992.
Intanto destra e sinistra francesi si dividono sull’ipotesi di una celebrazione
nazionale in omaggio a Brigitte Bardot. Mentre l’esponente di destra radicale e patron del piccolo partito Udr alleato del Rassemblement National (RN), Eric Ciotti, invita il presidente Emmanuel Macron ad organizzare una commemorazione nazionale per l’attrice, il segretario del Partito socialista (Ps), Olivier Faure, respinge questa ipotesi.
«Gli omaggi nazionali – scrive Faure in un messaggio pubblicato su X – vengono organizzati per servizi eccezionali resi alla Nazione. Brigitte Bardot è stata un’attrice emblematica della Nouvelle Vague. Solare, ha segnato il cinema francese. Ma ha anche voltato le spalle ai valori repubblicani ed è stata pluri-condannata dalla giustizia per razzismo».
29 dicembre 2025 ( modifica il 29 dicembre 2025 | 17:51)
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