Alle ore 12 tutta la cronaca di Napoli
Iscriviti e ricevi le notizie via email
«Quanto accaduto a Bagnoli e in via Toledo nelle ultime ore non può essere liquidato come una semplice fatalità». A sottolinearlo è Antonio Cerbone, tesoriere dell’Ordine degli Architetti di Napoli e referente della Struttura tecnica nazionale di Protezione Civile.
Nel caso di Bagnoli, spiega Cerbone, «è crollata una parte di un edificio abbandonato da anni, noto ai residenti per il suo stato di degrado. Non si è trattato di un cedimento improvviso e imprevedibile, ma dell’esito di una condizione di abbandono protratta nel tempo. Nessun mistero ma manutenzione mancata e conseguenze annunciate».
APPROFONDIMENTI
Bagnoli, crolla un palazzo abbandonato: le immagini
Diverso il contesto di via Toledo, ma analogo il messaggio. «Qui non parliamo di un edificio fatiscente, bensì del distacco di calcinacci da un cornicione su una delle strade più frequentate della città con due turiste che sono rimaste ferite in modo lieve.
Anche in questo caso il problema resta ed è sotto gli occhi di tutti».

«Messi insieme, questi due episodi raccontano una verità scomoda ma chiara: il rischio non nasce all’improvviso, si costruisce nel tempo. Napoli non è fragile per destino, è fragile quando la prevenzione diventa opzionale e la manutenzione viene rimandata finché non è troppo tardi – dichiara Cerbone – La buona notizia è che non parliamo di emergenze ingestibili, ma di problemi noti, misurabili e quindi risolvibili. Servono attenzione costante, controlli seri e la consapevolezza che la sicurezza urbana non è un tema da commenti indignati, ma da scelte concrete. Condividere informazioni corrette è il primo passo. Il secondo è pretendere che da questi segnali non si passi oltre come se nulla fosse. Napoli merita cura, non solo quando crolla qualcosa, ma molto prima. È semplice, sana prevenzione».