Ci sono rivelazioni che, anche a distanza di anni, continuano a influenzare il modo in cui un’intera saga viene letta e interpretata. Nel vasto e stratificato universo di Star Wars, poche sono state tanto decisive quanto la conferma ufficiale dell’identità del Prescelto, un tema centrale della Saga degli Skywalker e uno dei più dibattuti tra fan e studiosi del franchise. Anche se molti associano questa profezia ai film della trilogia prequel, è stata una serie animata a mettere definitivamente la parola fine alla questione, con un colpo di scena che oggi compie quindici anni.

La profezia del Prescelto viene introdotta ne La minaccia fantasma come un’antica previsione Jedi legata all’equilibrio della Forza. Secondo le credenze dell’Ordine, un individuo sarebbe nato per distruggere i Sith e riportare armonia tra lato chiaro e lato oscuro. Fin da subito, Anakin Skywalker appare come il candidato ideale: nato senza padre, dotato di un potenziale fuori dal comune e al centro di aspettative enormi. Tuttavia, il suo tragico destino e la sua trasformazione in Darth Vader hanno reso la profezia sempre più ambigua, alimentando per anni il dubbio che il Prescelto potesse essere qualcun altro.

Nel tempo, l’attenzione si è spostata su Luke Skywalker. È lui, infatti, a rifiutare il lato oscuro, a credere nella redenzione del padre e a contribuire in modo decisivo alla caduta dell’Imperatore Palpatine. Alcuni hanno persino chiamato in causa Leia, soprattutto alla luce di una celebre battuta di Yoda ne L’Impero colpisce ancora, quando afferma «No, ce n’è un altro», lasciando intendere che la speranza non fosse riposta in un’unica persona. La complessità del tema è aumentata ulteriormente con il passare degli anni e con le diverse idee che George Lucas aveva in mente per il futuro della saga.

La conferma definitiva arriva però nel 2011, all’interno di Star Wars: The Clone Wars, con l’arco narrativo ambientato su Mortis. In questi episodi, Anakin, Obi-Wan e Ahsoka entrano in un luogo fuori dal tempo e dallo spazio, profondamente legato alla Forza. Qui incontrano tre entità enigmatiche: il Padre, la Figlia e il Figlio, incarnazioni rispettivamente dell’equilibrio, del lato chiaro e del lato oscuro. Il cuore della storia è il tentativo del Padre di spingere Anakin a prendere il suo posto come garante dell’equilibrio, un passaggio che sancisce senza ambiguità il ruolo del giovane Jedi come Prescelto.

L’arco di Mortis è volutamente misterioso e aperto a interpretazioni simboliche. Non è chiaro se quanto accaduto sia stato reale o una sorta di visione, e lo stesso Lucas ha sempre lasciato volutamente vaga la natura di questo luogo. Tuttavia, anche considerando Mortis come una metafora, il significato resta intatto: Anakin è il fulcro della profezia, colui attorno a cui ruota il destino della Forza. Negli anni successivi, altri prodotti hanno continuato a richiamare Mortis e le sue entità, da Star Wars Rebels fino ad Ahsoka, rafforzando l’idea che quel passaggio fosse tutt’altro che marginale.

A quindici anni di distanza, quel colpo di scena rimane uno dei momenti più importanti dell’intera saga, perché ha chiarito definitivamente un enigma che aveva accompagnato Star Wars fin dalle sue fondamenta.

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