La Grazia, ultimo film di Paolo Sorrentino, è stato presentato in anteprima alla 82ª Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia 2025, dove ha aperto il festival e sin dalla prima visione ha accolto il favore del pubblico. Sarà visibile nelle sale dal 13 Gennaio 2026, anche se durante il periodo natalizio non sono mancate proiezioni anticipate. Ancora una volta Sorrentino è riuscito ad arrivare al cuore dello spettatore emozionandolo con una storia, del tutto inventata, che coinvolge fede e ragione, ma anche la fragilità umana. Il regista è riuscito a dare ad ogni scena una particolare narrazione, che non lascia indifferenti gli spettatori.
Nel cast di La Grazia spiccano due interpreti d’eccezione come Toni Servillo e Anna Ferzetti, affiancati da un nutrito gruppo di attori di grande solidità: Orlando Cinque, Massimo Venturiello, Milvia Marigliano, Giuseppe Gaiani, Giovanna Guida, Alessia Giuliani, Roberto Zibetti, Vasco Mirandola, Linda Messerklinger e Rufin Doh Zeyenouin. Un insieme compatto che dà corpo e profondità alla sceneggiatura firmata da Paolo Sorrentino, restituendone con precisione le sfumature morali ed emotive.
Toni Servillo veste i panni di Mariano De Santis, Presidente della Repubblica giunto al termine del suo mandato: un uomo delle istituzioni, rigoroso e solitario, segnato dalla perdita della moglie e sostenuto nella vita privata e professionale dalla figlia Dorotea (Anna Ferzetti), brillante giurista. È proprio nel rapporto con lei che il film trova uno dei suoi nuclei emotivi più intensi, un dialogo costante tra affetto, diritto e responsabilità civile.
Prima di lasciare il suo ruolo e tornare ad essere un cittadino comune De Santis è chiamato a pronunciarsi su due richieste di grazia. Decisioni delicate, che lo costringono a confrontarsi non solo con le norme giuridiche, ma soprattutto con la propria coscienza. Il Presidente si muove in un terreno incerto, dove il peso morale delle scelte istituzionali si riflette inevitabilmente sulla sfera privata, generando dubbi, interrogativi e profonde riflessioni sul senso stesso del potere.La Grazia, misura e rigore nell’ultimo atto del Presidente della Repubblica
Il film segue il percorso interiore del Presidente della Repubblica uscente con misura e rigore, mostrando un uomo che, fino all’ultimo, cerca di non tradire l’idea di responsabilità che ha sempre guidato il suo operato. Una responsabilità che, come suggerisce Sorrentino, dovrebbe essere il fondamento di ogni autentico rappresentante del popolo. Non a caso il regista ha definito La Grazia un film sull’amore, inteso nella sua accezione più ampia: l’amore per una figlia, per il diritto, per una politica fondata sul dubbio e sul senso del limite.

La Grazia- Foto ig@paolosorrentino- Badtaste.it
Il regista rivendica il desiderio di raccontare un volto diverso della politica, oggi sempre più raro: quello di un uomo capace di incarnare un’idea alta e morale dell’azione pubblica, così come dovrebbe essere e come, troppo spesso, non succede. Una missione che a quanto pare il regista è riuscito a realizzare portando nelle sale un film diverso, intenso e coinvolgente: la pellicola è attesa, e sicuramente sarà tra i film più visti della nuova stagione cinematografica.