L’ex numero 10: “Scudetto e Supercoppa azzurri simboli di grandezza. Chivu è bravo e preparato”


Antonio Giordano

Collaboratore

30 dicembre – 07:24 – MILANO

Non nascono più i 10 di una volta, anime belle che ti trascinano – anche con soffio di voce – dentro favole che solo gli ufficiali onorari dell’ordine dell’impero britannico. Sir Gianfranco Zola è il calcio che t’avvolge nelle sue parabole oniriche, è il respiro di origini, la Sardegna, che viene fatta riemergere, è un richiamo dei sentimenti – il Napoli, il Parma, il Chelsea, il Cagliari, la Torres, la Nuorese – che t’abbaglia, perché rappresenta la gratitudine di quegli anni vissuti. Gianfranco Zola è quel “magic box” in cui si va ad ascoltare melodie indimenticabili, strofe d’un calcio senza età, di un uomo senza tempo, da 10 e lode. 

Se ne va un 2025 nel segno del Napoli, Zola. 

“Scudetto e Supercoppa rappresentano simboli di una grandezza che gli appartiene. È innegabile ed è scritto negli ultimi quindici anni, in cui Aurelio De Laurentiis ha investito in maniera possente e appropriata”. 

E sarà il 2026 del…? 

“La più forte, anche se di poco, per me è l’Inter. Ma sono un romantico, dico Napoli per ciò che ha rappresentato nella mia vita. Il mio primogenito è nato lì e lì, non devo ricordarlo, ho ricevuto tantissimo”. 

Scelga gli uomini dell’anno. 

“Potrei dire Antonio Conte, che ha vinto. Ma farei un torto a De Laurentiis. Potrei dire Beppe Marotta, che ha confermato di essere il numero 1, però non dovrei ignorare Cristian Chivu, una scelta del presidente nerazzurro che mi sta stupendo”. 

Provi a indovinare quelli del futuro. 

“Complicato, dire impossibile. Pio Esposito e Scamacca sono regali per la Nazionale; Hojlund sta facendo ammattire tutti, anche quelli del Manchester United, che dopo McTominay hanno ceduto anche un attaccante del genere per le scellerate interpretazioni di Ten Haag. E poi Lautaro Martinez o Thuram. O lo stesso Chivu. O Conte che potrebbe fare la storia mettendo assieme due titoli consecutivi a Napoli”. 

CREMONA, ITALY - DECEMBER 28: Rasmus Hojlund of SSC Napoli celebrates after scoring the 0-1 goal during the Serie A match between US Cremonese and SSC Napoli at Stadio Giovanni Zini on December 28, 2025 in Cremona, Italy. (Photo by Marco M. Mantovani/Getty Images)

Inter prima, oggi. Perché? 

“Ha due uomini di valore altissimo in ogni ruolo che la proiettano a livello internazionale come una delle squadre più autorevoli. Ha saputo rischiare, ha voluto Chivu, ci ha creduto, e Marotta e Ausilio sono stati premiati per questa intuizione: va riconosciuto il coraggio della scelta in quei giorni complicati e anche dolorosi, i riflessi della sconfitta con il Psg, un clima un po’ così. E Chivu si sta facendo apprezzare in ogni forma: tecnica, tattica, comunicativa. Parla bene, dice cose giuste, ponderate. L’Inter è pure quella delle due finali di Champions League: arrivarci è stato un merito. Poi le ha perse ma, per dirla in semplicità, a vincere è una soltanto”. 

Inter Milan’s head coach Cristian Chivu  during the Serie A soccer match between Atalanta  and Inter at the New Balance  Stadium in Bergamo  , north Italy - Sunday , December  28 , 2025. Sport - Soccer . (Photo by Spada/Lapresse)

Milan lassù, l’avrebbe detto? 

“Fino ad essere protagonista della lotta scudetto non mi sarei spinto. Ha Allegri, è un fattore, assorbe le difficoltà e le risolve. Ha un vissuto che parla per lui. E Max ha personalità per stare in una società con un passato così imponente. Resisterà, non mollerà”. 

Napoli è oggi comunque una forma di “Potere” calcistico conquistato nel tempo e sul campo. 

“Vale il discorso fatto per l’Inter, per certi versi amplificandolo. C’è tanto di De Laurentiis in questa dimensione, divenuta enorme con la capacità di prendere Conte. Un club che si porta appresso anni e anni di riferimenti di assoluta autorevolezza, se pensiamo a chi sono stati gli allenatori in questa epoca e quali i giocatori che si sono avvicendati. E poi la immediatezza sul mercato: si fa male Lukaku e vanno a prendere con il cash Hojlund”. 

Gli allenatori contano parecchio. 

“Certo che sì. Pensiamo a Spalletti che ha rialzato la Juventus e a Gasperini che con la Roma può dare ulteriore seguito ai trionfi con l’Atalanta. L’ultimo Gasp è addirittura evoluto, prima era solamente verticalità adesso è anche palleggio, che già non mancava in precedenza. Ma sono soluzioni che arricchiscono”. 

C’è del buono anche a Cagliari, non solo per senso di appartenenza. 

“Fabio Pisacane ha modellato la squadra, che usa tanto il cervello. Pur con avversari superiori, va a giocarsela e sempre attraverso l’intelligenza. Un bel modo di darsi una identità precisa, netta, molto piacevole”. 

Cagliari coach Fabio Pisacane during the  Italian Serie A soccer match Torino FC vs Cagliari Calcio  at the Olimpico Grande Torino Stadium in Turin, Italy, 27 December 2025 ANSA/ALESSANDRO DI MARCO

Ha conosciuto Fabregas anche da vicino, al Chelsea. 

“Nell’anno con Sarri, quando vincemmo l’Europa League a Baku contro l’Arsenal. Calciatore straordinario e allenatore che conquisterà: il Como non è una sorpresa, non per come gioca e per il modo in cui investe. Spende ma ha prospettive, con giovani così belli da vedere. E poi aggiunga Italiano e il Bologna, una realtà, con un tasso spettacolare sempre ragguardevole”. 

COMO, ITALY - NOVEMBER 28: Como 1907 coach Cesc Fabregas celebrate the victory at the end of the Serie A match between Como 1907 and US Sassuolo Calcio at Giuseppe Sinigaglia Stadium on November 28, 2025 in Como, Italy. (Photo by Marco Luzzani/Getty Images)

Il 2026 è l’anno del Mondiale: non possiamo mancarlo. 

“Non può permetterselo la Storia del nostro calcio e dunque ognuno, stampa incluso, deve avere un ruolo e creare atmosfera. Non siamo da buttare, non lo eravamo neanche prima, ma dobbiamo esserci, perché averne saltati già due è stata una mazzata. Va sostenuto Gattuso, pure dalla sorte: ci sono attaccanti che possono andare ad alimentare la forza offensiva, già rilevante con Kean e con Retegui”. 

ItalyÕs head coach Gennaro Gattuso during the match between Italy and Norway at the San Siro Stadium in Milan , north Italy - Sunday , November 16 , 2025. Sport - Soccer . (Photo by Spada/LaPresse)

La sua spinta arriva dal basso: in C, lei da vice con Marani presidente, state sviluppando concetti… 

“Matteo è un manager con i fiocchi. Il lavoro di questi anni ha puntato sul cambiamento strategico dei club e ora bisogna aiutare chi investe a scovare risorse. Si deve creare un modello sostenibile, siamo partiti dalla quantità e ora inseguiamo la qualità. Va creata una filiera e che dirigenti votati al sacrificio economico siano sostenuti per credere in quel che fanno, insistere sui giovani e dar loro fiducia”.