di
Silvia Turin
Sedersi sul divano e aspettare di ricaricare le pile può generare stress e sensi di colpa. Per una vera vacanza rilassante bisogna attivare cervello e creatività
Capita più spesso di quanto si pensi che le agognate vacanze non riescano a rigenerarci davvero: molte persone hanno difficoltà a rilassarsi quando hanno tempo libero e vivono male le giornate che dovrebbero invece ritemprare. Come mai e come fare per sfruttare appieno i periodi di festa?
Lo stress e le aspettative
Lo «stress da vacanza» è un fenomeno noto (che va di pari passo con il «mal di testa da week end»). Specie in questo periodo dell’anno si può essere sommersi da cose da fare, ansie di tipo finanziario, preoccupazioni legate alle dinamiche famigliari che riemergono nei pasti natalizi.
Inoltre, bisogna considerare che non tutto il tempo libero è rigenerante. Una delle scoperte di psicologi e ricercatori è che l’efficacia dei periodi di riposo dipende da quanto appaganti siano percepiti dall’individuo. E spesso le persone trascorrono il loro tempo libero in attività poco appaganti. Guardare la televisione o scrollare i social media per ore, ad esempio, può lasciare insoddisfatti. Ci sono stati alcuni studi scientifici in tal senso. In uno è stato valutato che chi guardava la TV più di quattro ore al giorno la considerava meno piacevole di chi la guardava meno di due ore al giorno. Alcune abitudini possono generare stress per l’ansia che le aspettative di riposo e benessere non si stiano realizzando.
Il senso di colpa
Un altro fattore che può incidere sul benessere in vacanza è il «senso di colpa» da svago: un costrutto psicologico che provano soprattutto alcune persone legate all’etica del lavoro che comprende sentimenti di disagio legati al tempo trascorso a fare cose rilassanti anziché produttive.
E anche i cambiamenti nella routine quotidiana dovuti a viaggi o festività possono esaurire anziché ricaricare i livelli di energia delle persone.
Creatività e natura
Che fare allora per godersi la vacanza e renderla davvero riposante?
Innanzitutto bando ai sensi di colpa: il riposo non è «pigrizia mascherata» e diamo un taglio anche alle aspettative eccessive. Non tutte «le ciambelle vengono con il buco» ma sono ugualmente buone: eliminiamo il lavoro superfluo e contribuiamo alla riuscita dei pasti e occasioni di festa con un po’ di leggerezza.
Via libera poi alla creatività. Ogni persona avrà idee diverse riguardo alle attività veramente rilassanti e appaganti, però immergersi in pratiche che richiedono completa attenzione impedisce ai pensieri di vagare in direzioni spiacevoli.
La scienza suggerisce di camminare nella natura: riduce l’attivazione dell’area del cervello associata alla tristezza e ai pensieri ruminanti ed è collegato a minore ansia e stress.
Per alcune persone potrebbe essere rigenerante fare attività fisica, dedicarsi allo shopping, ai giochi in compagnia, alla lettura di un libro in un luogo tranquillo o a un hobby creativo.
Queste attività possono sembrare «distrazioni», ma svolgono importanti funzioni per la salute mentale. Alcuni studi hanno dimostrato che hobby come suonare il pianoforte o dedicarsi alla calligrafia abbassano significativamente i livelli di cortisolo, l’ormone dello stress.
Pianificare
Ciascuno deve trovare cosa lo appaga, ma la chiave più importante è programmare.
Non basta sedersi sul divano e pigramente aspettare di rigenerarsi. Ci vuole un po’ di partecipazione per rendere la vacanza davvero appagante.
Un buon riposo deve essere previsto, pianificato e perfezionato. Seguire un programma e non uno stato d’animo interrompe l’inattività e impedisce di lasciarsi andare, perché gli esseri umani hanno bisogno di momenti di «riposo» ristoratori anche quando sono svegli.
29 dicembre 2025
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