Uno stanziamento di poco più di 118 milioni di euro per realizzare la “cura del ferro” di Roma. il ministero delle Infrastrutture e Trasporti ha destinato i fondi necessari per realizzare la linea G, la tranvia Termini–Giardinetti–Tor Vergata, comprensiva del Deposito di Centocelle Ovest, e la tranvia di viale Palmiro Togliatti.

Tranvia Termini – Tor Vergata

La Termini – Tor Vergata, che andrà a sostituire la Termini – Centocelle, è stata l’opera più sofferta tra quelle progettate per Roma seconda, soltanto, alla Termini – Vaticano – Aurelio. L’obiettivo iniziale era quello di vedere la tranvia realizzata entro il 2027, obiettivo impossibile da realizzare. A pesare sui ritardi è stata la cosiddetta “variante Sorbona”, ovvero il ponte richiesto dall’Università di Tor Vergata che passerà proprio sopra via della Sorbona. L’ateneo, infatti, aveva dato un parere negativo, in sede di conferenza di servizi, sul progetto originario, in particolare per il passaggio “a raso” dei binari. C’è stata quindi la necessità di progettare il viadotto, con una spesa aggiuntiva di 17,6 milioni di euro.

La futura linea G sarà lunga 13,3 chilometri e conterà 25 fermate. Lo stanziamento del Mit servirà anche per la realizzazione del deposito Centocelle, per il rimessaggio e la manutenzione di circa 35 veicoli. I convogli attraverseranno i territori dei municipi I, VI e VII trasformando, di fatto, l’attuale ferrovia concessa Roma – Pantano, nella tratta da Laziali a Giardinetti. L’infrastruttura verrà quindi prolungata verso Tor Vergata e verso il centro fino alla stazione Termini.

Tranvia Togliatti

Buone notizie, poi, anche la tranvia Togliatti, già in corso di realizzazione. Proprio di recente, sono iniziati i lavori di posa dei binari, nel tratto a cavallo tra la A24 e la ferrovia. La lunghezza dell’intero percorso sarà di otto chilometri, con l’obiettivo futuro di arrivare a 20. La capacità della linea sarà di 3.500 passeggeri per direzione nell’ora di punta, per un totale stimato di 42.000 passeggeri al giorno. Per l’esercizio del servizio saranno utilizzati i nuovi tram Urbos acquistati dalla Capitale.

I fondi del Mit

I 118 milioni di euro del Mit provengono da opere definanziate nel corso degli anni sul territorio romano. La scelta, scrive il ministero in una nota, “è stata quella di mantenere l’utilizzo dei fondi al servizio della Capitale, assicurando coperture finanziarie prioritarie per interventi già in fase di attuazione e rafforzando la continuità degli investimenti sul trasporto rapido di massa”.

“Un approccio concreto e responsabile fortemente voluto dal vicepresidente del Consiglio e ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini – continua la nota – che conferma l’impegno nel sostenere investimenti strategici per le grandi città, promuovendo infrastrutture fondamentali per migliorare la qualità del servizio di trasporto pubblico, favorire sistemi di mobilità moderni ed efficienti, con benefici tangibili per cittadini e pendolari in termini di affidabilità, integrazione urbana e tempi di spostamento”.